Quali rincari ci saranno nel 2020? Con l’inizio del nuovo anno non è raro ritrovarsi alle prese con aumenti di prezzi vari, che colpiscono benzina, autostrade, sigarette, prodotti alimentari e via dicendo. Per ora giungono notizie solo sui pedaggi autostradali con gli aumenti per ora scongiurati mentre qualcosa potrebbe cambiare per le sigarette.

Aumenti tariffe autostradali, sì o no

Per quanto riguarda le tariffe autostradali gli aumenti sono bloccati fino al 30 giugno 2020 questo se sarà approvato il decreto Milleproroghe. Solitamente dal 1 gennaio di ogni anno viene aggiornato il sistema tariffario delle autostrade ma con il decreto Milleproroghe potrebbe esserci un rinvio a causa dei nuovi criteri dell’Autorità dei Trasporti.

Il rinvio riguarderà 16 concessionarie tra cui anche Autostrade per l’Italia, l’Autofiori e la Strada dei Parchi. In un primo momento lo slittamento era scivolato al 30 marzo mentre gli ultimi aggiornamenti parlano, appunto, del 30 giugno. Il nuovo sistema tariffario, inoltre, potrebbe comportare una diminuzione dei pedaggi per alcune tratte. A tal proposito, Massimiliano Dona, dell’Unione Nazionale Consumatori, ha parlato di “una fantastica notizia. A differenza del passato non si tratta di un mero slittamento di qualche mese, ma di un blocco a tutti gli effetti. Per 16 concessionarie, gli aumenti potranno scattare solo a seguito della ridefinizione dei piani economico finanziari ora scaduti, tale ridefinizione, però, dovrà tener conto del nuovo sistema di pedaggio”.

Aumento prezzi sigarette

E se per le tariffe autostradali si può ragionevolmente stare tranquilli, non giungono buone notizie per i fumatori a causa del probabile aumento che colpirà tabacco, cartine e filtri. Solo la sigaretta elettronica dovrebbe salvarsi. Dal 1 gennaio aumenteranno i prezzi per le sigarette tradizionali e quelle fai da te: 0,0036 euro a cartina. Sicuramente meno rispetto ai 0,005 euro paventati all’inizio. Aumenterà anche di 5 euro al chilo l’accisa minima sui tabacchi lavorati. Le nuove aliquote saranno le seguenti: sigarette 59,8%,  sigari 23,5%, tabacco trinciato a taglio fino per arrotolare le sigarette 59%, tabacchi da fiuto e da mastico 25,28%,  altri tabacchi da fumo 56,5%.

Di conseguenza il rincaro finirà per colpire anche il consumatore finale.

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