Ci avviciniamo all’appuntamento importante del primo turno delle elezioni legislative in Francia, che tante tensioni sui mercati hanno scatenato in queste settimane e altrettante rischiano di provocarne dopo. Dalla sera del 7 luglio, quando si terrà il secondo turno per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale, conosceremo il destino politico di Parigi. Lo spread tra BTp e Bund a 10 anni si agita e continua ad oscillare in area 150 punti base. Era a 130 punti prima delle elezioni europee. Per fortuna le emissioni del Tesoro giocheranno a favore della compressione dei rendimenti italiani rispetto a quelli benchmark tedeschi.

Perlomeno, è quanto si evince dai dati pubblicati dallo stesso Ministero di economia e finanza.

Emissioni Tesoro nette forse negative da luglio

Nei primi cinque mesi dell’anno le emissioni del Tesoro lorde sono state pari a circa 186 miliardi di euro. Ad esse si aggiungo i 27 miliardi già annunciati e che saranno regolati entro il 30 giugno. Totale: 213 miliardi. Il programma del funding risulta già completato al 61% rispetto alle previsioni per l’intero anno. Siamo a buonissimo punto. Sempre tra gennaio e maggio sono arrivati a scadenza bond per 130 miliardi. Pertanto, le emissioni nette nel periodo sono state di circa 56 miliardi. Escludendo il mese in corso, risulta che abbiamo già coperto più del 60% delle emissioni nette del Tesoro previste per il 2024.

Più precisamente, da giugno a dicembre ci saranno scadenze da rifinanziare per 139 miliardi. Le emissioni lorde attese tra l’1 luglio e la fine dell’anno ammontano tra 135 e 155 miliardi. Ciò porta il Tesoro stesso a stimare emissioni nette per il secondo semestre tra -4 e +16 miliardi. Nel migliore dei casi, i nuovi BTp immessi in circolazione risulteranno di ammontare inferiore a quelli che giungeranno a scadenza. Nel peggiore, saranno di 16 miliardi in più, che sono un importo relativamente contenuto.

Variabile entrate fiscali

In sintesi, nei prossimi mesi l’offerta sarà limitata.

Se gli investitori reinvestiranno per importi pari anche alle sole scadenze, ci sarà domanda a sufficienza per evitare che i rendimenti sovrani lievitino. Chiaramente, il discorso è esposto alla variabile delle entrate fiscali. Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche si somma alle scadenze per determinare il livello preciso di emissioni del Tesoro lorde necessarie. Nel primo trimestre l’economia italiana ha sorpreso positivamente, crescendo dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Nell’intero 2024 è possibile una crescita dell’1%, in linea con le previsioni ufficiali del governo.

Bassa inflazione può giocare qualche scherzo

Paradossalmente, il principale rischio può arrivare dalla bassa inflazione. E’ sprofondata allo 0,8%, una fortuna per i consumatori. Sul piano macro, tuttavia, una crescita dei prezzi al consumo inferiore alle previsioni può tradursi in minori entrate fiscali. Il gettito più colpito sarebbe quello dell’Iva, strettamente collegato al valore del fatturato delle imprese. D’altra parte le esportazioni nette volano e migliorano l’attivo della bilancia commerciale, contribuendo positivamente al Pil.

Emissioni Tesoro in assoluto elevate

Intendiamoci, emissioni lorde del Tesoro per una media di 145 miliardi in sei mesi non sono affatto basse. Anzi, trattasi di importi sostenuti. Ma per valutarne la capacità di assorbimento sul mercato è necessario legarle alle scadenze. Dunque, i volumi appaiono gestibili. La speranza è che le emissioni nette pendano più verso la parte bassa della forchetta e magari scendano sottozero. Sarebbe il nostro mini-scudo anti-spread fatto in casa. Nell’attesa che il governo riduca sensibilmente il disavanzo fiscale. Sarà l’unica strada percorribile per guadagnare credibilità tra gli investitori, domestici e stranieri, istituzionali e retail. Ogni altro escamotage ha efficacia breve.

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