Smart working: chi resta a casa e chi torna in ufficio

I dipendenti della Pubblica amministrazione in Emilia Romagna resteranno a lavorare da casa almeno fino alla fine del mese di settembre.
di
4 anni fa
1 minuto di lettura
Lavoro e uffici in condivisione

Torniamo a parlarvi di smart working, dopo che un paio di giorni fa abbiamo presentato un interessante approfondimento su come il coronavirus stia convincendo un numero sempre più alto di aziende a puntare su questa modalità anziché sul tradizionale lavoro in ufficio. Il Corriere della Sera ha realizzato un pezzo riguardante la situazione oggi in Italia regione per regione. Ecco il quadro completo.

Pubblica amministrazione: 7 dipendenti su 10 ancora in smart working

La più alta percentuale di lavoratori in smart working corrispondente ai dipendenti della Pubblica amministrazione: il 73,8% sta lavorando da casa.

Sempre restando all’interno della Pa, il ministro Fabiana Dadone ha annunciato che il lavoro agile da casa resterà la via preferenziale anche dopo la fine dell’emergenza coronavirus.

Emilia-Romagna: smart working dei dipendenti pubblici prorogato fino al 30 settembre

I dipendenti della Pubblica amministrazione in Emilia Romagna resteranno a lavorare da casa almeno fino alla fine del mese di settembre è quanto ha stabilito la regione governata da Stefano Bonaccini, una delle più colpite dal coronavirus. In totale sono il 90% dei lavoratori in smart working (3.500 persone all’interno della Pa).

Veneto: bando per il potenziamento degli strumenti utili per lavorare in smart working

In Veneto il 50 per cento dei dipendenti pubblici sta lavorando in smart working. Intanto, la regione ha pubblicato un bando da 2 milioni di euro per potenziare gli strumenti a disposizione dei lavoratori per agevolare il loro lavoro da casa.

In Campania priorità alle attività lavorative in presenza

La regione Campania punta soprattutto alle attività lavorative in presenza, nel rispetto delle norme di sicurezza previste per evitare il contagio del coronavirus.

Lombardia: sì allo smart working ma con moderazione

Dopo le polemiche scatenate dalle ultime dichiarazioni del primo cittadino Giuseppe Sala, la Lombardia ha scelto di adottare una linea secondo cui il lavoro agile da casa dovrà integrarsi con quello tradizionale in ufficio.

I 40 mila dipendenti di Intesa Sanpaolo in smart working

Intesa Sanpaolo ha rafforzato il proprio programma di smart working, avviato dal 2015, arrivando a contare oggi fino a 40 mila dipendenti che operano da casa. Roberta Cascella (group Head of People Management & HR Transformation) ha dichiarato che l’istituto bancario è già avviato in un processo evoluto volto a migliorare le vite dei clienti e delle persone.

Leggi anche: Lavoro agile in vacanza: arriva lo smart working anche in spiaggia

[email protected]

sul tema ECONOMIA

Articolo precedente

Reddito di cittadinanza bocciato anche dalla Corte dei Conti: soldi sprecati, solo il 2% lavora

Articolo seguente

Truffa ai danni di Benetton e Diadora: attenzione al falso sito che vende articoli a prezzi irrisori