La delusione per l’uscita degli Azzurri agli europei di calcio è palpabile e le polemiche attorno alle prestazioni a dir poco imbarazzanti dei giocatori italiani della Nazionale fioccano sui social e nella vita reale. E per restare nel lessico sportivo, il Prof Matteo Bassetti ha colto la palla al balzo per lanciare una sua personale provocazione: “finché gli stipendi dei calciatori saranno 1.000 o 2.000 volte più alti di quelli dei medici o dei ricercatori scientifici, non vedo futuro e progresso”. Questo è in sintesi il pensiero di uno dei più famosi “tele-virologi”, come sono stati ribattezzati (non senza un certo sprezzo) gli esperti presenti nei salotti televisivi durante la pandemia.

Stipendi calciatori, tra gli Azzurri spicca Donnarumma

Parlare degli stipendi dei calciatori troppo alti è come sparare contro la Croce Rossa. Da sempre la categoria è accusata dall’opinione pubblica di guadagnare “troppo” per “tirare due calci ad un pallone”. Un sentimento diffuso e non soltanto nel nostro Paese. La rabbia cresce proprio in momenti come questi, quando i risultati sportivi scarseggiano o c’è aria di crisi per la gente comune.

Ma davvero gli stipendi dei calciatori sono troppo alti? Limitandoci alla sfortunata Nazionale appena rincasata dopo quattro gare indecenti, sappiamo che l’ingaggio più alto è di Gigio Donnarumma. Al PSG percepisce 6,5 milioni di euro netti all’anno, che con i bonus salgono a 10 milioni. Ad essere onesti, il nostro portierone sarebbe tra i pochi a salvarsi in questo naufragio estivo. Ma il discorso non è questo. Il troppo o il giusto non lo possiamo stabilire a priori. Se io non seguo il calcio neanche per sbaglio, probabile che possa considerare alti anche stipendi dei calciatori di qualche centinaia di migliaia di euro.

Ipocrisia sul calcio

Così come è indubbio l’altissimo valore sociale che tutti assegniamo ai medici, agli infermieri, a coloro che fanno ricerca.

Più ne abbiamo personalmente bisogno, maggiore è il valore che riconosciamo alla categoria. Purtuttavia, c’è un’ipocrisia di fondo in questi ragionamenti. Se un calciatore guadagna 10 o anche 100 milioni all’anno, è perché una società e gli sponsor riconoscono che glieli valga. E il loro non è un apprezzamento morale, bensì puramente di calcolo. Donnarumma, che non risulta nemmeno tra i più pagati in Europa, ottiene quei 10 milioni netti all’anno, perché evidentemente al club francese porta benefici in termini economici superiori a tale cifra.

Gli stipendi dei calciatori si ripagano banalmente attraverso le vendite dei biglietti allo stadio, diritti tv, gadget, sponsor, risultati sportivi che a loro volta generano visibilità, entrate, ecc. E tutto questo significa che esiste una domanda – noi – a giustificarli. Se smettessimo di seguire il calcio, i ricavi per questo mercato si sgonfierebbero e con essi i costi, ingaggi inclusi. Poiché non avviene, i calciatori in tutta Europa continuano ad essere “strapagati”.

Pagare meglio i medici ha un costo

E veniamo ai medici. Tutti vorremmo a parole che guadagnassero di più, ma nessuno sembra disposto a contribuire in prima persona. Aumentare gli stipendi del personale medico e paramedico e rendere dignitosi quelli dei ricercatori significa o pagare ancora più tasse o subire il taglio di alcune voci di spesa pubblica o entrambe le cose. Poiché i soldi non crescono sugli alberi, altre strade non ne esistono. Non sembra, però, che noi italiani facciamo la fila per essere stangati o per rinunciare a qualche prebenda pubblica. Al contrario, la fila c’è per evitare di pagare le imposte o per beneficiare dell’ulteriore dilatazione della spesa statale.

Stipendi calciatori e proporzioni con medici

Infine, comprendiamo benissimo che l’espressione di Bassetti sia stata volutamente iperbolica. Gli stipendi dei calciatori non ammontano a 1.000 o 2.000 volte in più dei medici. Certo, ci sono super top player come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo che riescono a raggiungere cifre mostruose nell’ordine delle centinaia di milioni di euro all’anno tra stipendi, benefit e sponsor.

Nella norma, tuttavia, parliamo di milioni fino a decine di milioni di euro, che si confrontano con diverse decine di migliaia fino a qualche centinaio di migliaia di euro all’anno per i medici. Insomma, le distanze sono elevatissime, ma non quelle indicate dal Prof. Il senso resta intatto, ma la soluzione non può essere in una battuta da osteria.

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