Tassazione internazionale: le aliquote fiscali societarie più alte e più basse

Tassazione internazionale: ecco le aliquote fiscali societarie più alte e più basse
3 anni fa
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I Ministri delle Finanze del G7 hanno concordato di essere a favore di un’aliquota minima globale dell’imposta sulle società di almeno il 15%.

Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha affermato che un’aliquota minima globale porterà alla fine della

“corsa al ribasso nella tassazione delle imprese”

e

“garantirà equità alla classe media e ai lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo”.

I governi delle principali potenze economiche hanno dovuto affrontare la sfida di tassare le grandi multinazionali, come i giganti della tecnologia Facebook e Google, che operano in molte giurisdizioni.

Una practice ricorrente è quella di dichiarare il reddito proveniente da fonti immateriali come il software e i brevetti in giurisdizioni a bassa imposta.

Ciò consente alle aziende multinazionali di evitare di pagare tasse più elevate nei paesi d’origine.

Aliquote fiscali più alte e più basse nel mondo

In generale, i paesi in Africa e in Sud America impongono aliquote fiscali sulle società più elevate rispetto a quelle applicate dall’Europa e dall’Asia, secondo i dati riportati dall’OCSE e dalla società di consulenza KPMG con sede a Washington.

I dati riportano che Irlanda, Bulgaria, Cipro, Moldavia, Qatar, Liechtenstein, Paraguay, Andorra, Montenegro e Ungheria sono i paesi con il più basso livello di tassazione nel mondo.

Le Comore, Puerto Rico, il Suriname, Zambia, Sudan, Malta, Kiribati, la Guinea, Congo, Chad, Venezuela, Brasile, Seychelles, Cameroon, Francia sono i paesi con il più elevato livello di tassazione nel mondo.

C’è da fare chiarezza su come verrà applicata l’aliquota minima e quali parti del reddito delle società saranno tassate.

I dati riportano che circa 15 paesi non impongono alcuna imposta generale sul reddito delle società.

Tra questi ricordiamo nazioni le Isole Cayman e Isole Vergini britanniche, che sono conosciute come “paradisi fiscali” offshore, ovvero giurisdizioni in cui le grandi aziende trasferiscono i profitti per pagare meno tasse.

Tali territori beneficiano di posti di lavoro creati per soddisfare le esigenze delle multinazionali, come i servizi legali e contabili.

G7, tassa minima globale al 15% per le multinazionali: raggiunto l’accordo storico

L’accordo raggiunto sull’aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese rappresenta “una stretta sull’elusione fiscale” che farà pagare “la giusta quota” ai colossi.

Si tratta di un

“impegno senza precedenti che metterà fine alla corsa al ribasso nella tassazione aziendale, assicurando equità per i lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo”,

ha detto la Segretaria al Tesoro USA Janet Yellen.

Anche lo stesso Commissario UE Paolo Gentiloni parla di

“un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese”.

Per Gentiloni i risultati sono stati possibili non solo grazie al clima di ottimismo, ma anche al cambio di governo negli Stati Uniti d’America.

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