Editoriale Travaglio Servizio Pubblico 10 aprile 2014: ogni famiglia ha un evasore fiscale?

Ieri sera durante la puntata di Servizio Pubblico su La7, Marco Travaglio ha detto la sua su Berlusconi e sull'evasione fiscale nel nostro Paese
11 anni fa
1 minuto di lettura

Anche ieri sera l’editoriale di Marco Travaglio ha trovato spazio durante la puntata di Servizio Pubblico su La 7. Il giornalista torna a riflettere sulla situazione politica italiana commentando le notizie degli ultimi giorni e facendo un parallelo tra il nostro Paese e gli Stati esteri. “Siamo nel 2014 ancora a domandarci che fine farà il detenuto Berlusconi. In un altro paese sarebbe in galera”, dice con un filo di rassegnazione. A sostegno della sua teoria cita il caso della ministra inglese Miller che per un rimborso si è dimessa.

    Daniela Santanché parla di disinformazione: “Ogni volta nei talk show si parla della fine di Berlusconi, ma nei sondaggi Forza Italia è intorno al 22%” (si dimentica però di fare presente il sorpasso del Movimento 5 Stelle che è diventato il secondo partito). E, sul ruolo ancora attuale dell’ex Cavaliere, ricorda “Renzi non sarebbe mai stato nominato a Palazzo Chigi se non ci fosse stato il patto con Berlusconi sulle riforme”. Travaglio ribatte: “Perfino la legge scritta da Minzolini sul Senato è migliore di quella di Renzi, Verdini e Berlusconi”. Durante la puntata si parla anche ora della fronda interna al Pd, da Civati a Mineo, che ha ammesso di essere pronta a collaborare con il M5S. Meli difende il Presidente del Consiglio: “Renzi la dice un po’ da bullo, ma ha ragione: quelli del Pd rientreranno. Civati mi ha detto: ‘non me ne frega niente della battaglia, ma la faccio’”. Travaglio dice la sua: “In Italia i partiti maggioritari sono padronali, servirebbe una riforma. Forse sarebbe il caso di chiedersi se gli italiani chiedono l’abolizione del Senato e non quelle delle elezioni per il Senato”. Ma l’argomento principale dell’intervento di Marco Travaglio ieri sera è stata l’evasione fiscale. Il giornalista, conti alla mano, osserva: “Se gli evasori fiscali in Italia sono 11 milioni, o ne abbiamo uno in famiglia o poco ci manca”. E poi ricorda che si tratta di aventi diritto al voto.
Il vicedirettore de Il Fatto Quotidiano quindi punta il dito contro la tolleranza verso l’evasione: “Tranne qualche tentativo poi abortito di Prodi e Visco nessuno ha fatto la guerra all’evasione fiscale”. Un primo passo potrebbe essere l’uniformità di giudizio tra i vari Paesi dell’Europa per evitare flussi di evasori da uno Stato all’altro.    

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Postepay per i poveri: nasce la Fias Card

Articolo seguente

Silvio Berlusconi affidato ai servizi sociali: ecco dove svolgerà i lavori socialmente utili