L’emergenza economica legata a quella sanitaria da Covid-19, ha portato con se una naturale conseguenza: maggior potere contrattuale per la clientela ed in particolare su quegli accordi di acquisto già conclusi prima della chiusura delle attività predisposta dai diversi DPCM e sui nuovi accordi di acquisto di beni ceduti nell’ambito di quelle attività che, invece, sono lasciate aperte dal governo. I titolari di tali attività, infatti, pur di far liquidità in un periodo così alto di crisi, sono disposti a concedere con più facilità sconti alla clientela.
Il motivi della nota di credito
Il caso più frequente, dunque, riguarda gli acquisti fatti prima della chiusura delle attività per i quali le aziende avevano già emesso fatture concedendo giorni alla clientela per eseguire pagamenti. Si pensi ad una fattura con pagamento a 60 giorni, ad esempio, emessa il 16 marzo. Questa potrà essere pagata al fornitore a maggio. Il cliente, avendo oggi difficoltà economiche a pagare (riduzione del lavoro, messa in CIG, ecc.) potrebbe aver chiamato il fornitore esprimendo il proprio dispiacere e comunicandogli di non riuscire a pagare nei termini la somma concordata. A fronte di ciò il fornitore probabilmente gli avrà prospettato la possibilità di allungare i tempi di pagamento (cosa poco probabile) oppure gli abbia messo sul piatto della bilancia la possibilità di concedergli uno sconto pur di farsi pagare.