“Finché morte (o fisco) non vi separi”; il fenomeno dei finti divorzi per risparmiare sulle tasse ci fa pensare che sposarsi non conviene, almeno dal punto di vista fiscale. Ma è proprio così?
“Io e il mio compagno stiamo insieme da 8 anni. Io vorrei sposarmi, anche perché abbiamo due figli. Ma lui continua a dire che sarebbe una batosta sul fronte fiscale e sinceramente non capisco esattamente perché”.
Quella che ci ha scritto non è l’unica coppia che rinuncia a sposarsi per motivi fiscali.
Il diritto civile ci dice che con il matrimonio marito e moglie acquistano gli stessi diritti e doveri. E questo è tacito.
L’anno in cui ti sposi: quali bonus e vantaggi
Partiamo proprio dagli effetti più immediati del rito. Non solo il bonus matrimonio riservato alle coppie sotto i 35 anni. In primis il congedo matrimoniale, 15 giorni di assenza oltre alle normali ferie accumulate. Da utilizzare a partire da tre giorni prima della cerimonia e in modo consecutivo, salvo accordi diversi tra e parti. Onere del lavoratore presentare al datore il certificato di matrimonio entra 60 giorni.
A livello fiscale sposarsi conviene o no? Gli effetti del matrimonio sulle tasse e i bonus
Il focus dell’articolo, e della richiesta della lettrice, va però oltre questi effetti immediati. Cosa cambia per il Fisco tra una coppia sposata e una che convive (con o senza figli)?
A livello patrimoniale, come noto, gli effetti dipendono tra la scelta della separazione o della comunione dei beni. La seconda, a differenza di quanto si pensi, può comportare una serie di agevolazioni fiscali.
Va anche detto che se uno dei due coniugi non lavora può risultare a carico dell’altro. Spettano in questo caso una serie di agevolazioni.
Capitolo detrazioni
Le spese mediche del coniuge possono essere portate in detrazione entro un certo limite anche dalla parte che non le sostiene materialmente, nel caso in cui abbia maggiore capienza fiscale. Idem per la detrazione degli interessi passivi del mutuo. Si applica lo stesso meccanismo.
Se si hanno figli sposarsi conviene?
Oggi per fortuna la legge riconosce i figli anche se non nati dal matrimonio e gli riconosce gli stessi diritti. Tuttavia molti continuano a dire “mi sposo per i figli”. Lato fiscale la considerazione da fare riguarda il tetto di reddito entro il quale sono riconosciuti alcuni bonus.
Reversibilità: spetta anche a chi non era sposato?
“Finchè morte non vi separi”. E chiudiamo parlando proprio di quello che succede quando uno dei due muore. Di recente la Cassazione ha chiarito che solo le unione civili ufficiali, dunque registrate, sono equiparate al matrimonio sotto il profilo del diritto alla reversibilità. Non basta essere una coppia di fatto, anche se si sta insieme da diversi anni.