Egomnia, il film del grande bluff che mette a rischio le startup

Egomnia, una startup che nessuno conosce ispira un film: ecco i perchè del successo immotivato di una startup di non successo.
8 anni fa
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Nelle sale cinematografiche arriva “The Startup” il film che racconta la storia di Matteo Achilli, giovane romano che, a 25 anni, fonda Egomnia, una piattaforma web volta ad aiutare i giovani a trovare lavoro tramite un algoritmo.

Molti hanno definito il film come un grande bluff, visto che prima della sua uscita quasi nessuno conosceva il nome di Matteo Achilli e che non sono molti quelli che possono affermare di aver trovato lavoro grazie alla piattaforma da lui creata.

Egomnia: perchè si tratta del grande bluff?

Si sa che i media hanno un’influenza pazzesca e proprio grazie ai media inizia la storia di Matteo Achilli: la BBC, qualche tempo fa, inserì il ragazzo tra i “Next Billionaires”.

La notizia è seguita da interviste di Achilli su Wired, Business Insider, Slate, giusto per citare qualche media, che, senza  controllare la veridicità di quanto affermato da chi è intervistato hanno trasformato Matteo Achilli nel nuovo Mark Zuckerberg italiano. Se si ripete abbastanza a lungo una bugia alla lunga la gente ci crede e, forse, si trasforma in realtà. Ed è proprio questo che Achilli ha fatto costruendo un personaggio grazie al suo ego smisurato e spinto da una incontrollabile ambizione.

Matteo Achilli ha costruito il suo successo mediaticamente poichè Egomnia non è una starup di successo. A confermarlo sono i numeri pubblicati da Antonio Simeone in un articolo del Sole24Ore in cui si analizza il bilancio della società: “Egomnia ha un capitale sociale di euro 10.000 interamente versato, con socio unico e amministratore unico (Matteo Achilli). La società è stata costituita nel 2012. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2015 è di circa 44 euro e al 31 dicembre 2014 non aveva dipendenti, mentre al 31 dicembre 2015 ha come costo per il personale dipendente (assunto) 11.543 euro. Egomnia ha ricavi per circa 314.000 euro con 266.000 euro di costi per servizi. I ricavi sono aumentati da 213.000 a 314.000 euro tra il 2014 e 2015.


Conclude: ”La società ha crediti verso clienti per 85.000 euro e debiti in aumento, verso fornitori per 67.000 euro, soci conto finanziamento per 13.000 euro e debiti tributari per 24.000 euro. Fino al 2015 la società è in sostanziale pareggio”.

Egomnia non ha neanche una partita Iva e non è riportata sul sito Partita Iva così come richiesto dalla legge.

Nelle prossime pagine continueremo ad esaminare il perchè del grande bluff di Egomnia.

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