Da El Salvador non è arrivato l’annuncio che ci si aspettava. Il ministro delle Finanze, Alejandro Zelaya, ha reso noto nella giornata di mercoledì che la prima emissione dei bond “vulcano” legati ai Bitcoin è stata rinviata al più tardi al mese di settembre:
Non è il momento di emettere il bond … A maggio o giugno, le variabili del mercato saranno diverse. Al più tardi, a settembre. Dopo settembre, se ti rivolgi ai mercati internazionali, risulta difficile raccogliere capitali.
Sono state due le variabili che hanno inciso sulla decisione del sofferto rinvio.
Bond vulcano e rischio Bitcoin
Il bond “vulcano” che sarà emesso, a questo punto, nei prossimi mesi consiste in una scadenza a 10 anni da 1 miliardo di dollari e con cedola fissa del 6,5%. Metà dei proventi raccolti servirà a finanziare la costruzione di un’area destinata al business delle crypto ed esentasse. Si chiamerà Bitcoin City e sorgerà nel Nord-Est del paese, alle pendici del vulcano, così da sfruttarne l’energia geotermica per il “mining”. L’altra metà sarà investita nell’acquisto di Bitcoin. Dopo cinque anni, saranno rivenduti e metà delle eventuali plusvalenze realizzate andrà a beneficio degli obbligazionisti.
Il meccanismo di funzionamento dei bond “vulcano” è al tempo stesso affascinante e molto temibile. Non esiste alcuna sicurezza che i Bitcoin si apprezzeranno nei prossimi anni. Se così non fosse, ci saremmo limitati ad acquistare un’obbligazione con tasso fisso del 6,5%. Tanto per i livelli occidentali, ma il decennale ordinario di El Salvador rendeva ieri oltre il 24%.
Affinché il bond “vulcano” si mostrasse allettante, sarebbe necessario che rendesse alla scadenza almeno quanto il bond decennale ordinario. E ciò risulterebbe possibile solamente qualora le quotazioni di Bitcoin salissero da qui al 2027 in area 430.000 dollari. Non è un’impresa impossibile, tenendo presente che cinque anni fa fossero di poco superiori ai 1.000 dollari. Tuttavia, si tratta pur sempre di un azzardo. Anche perché se i Bitcoin perdessero valore, anziché continuare ad acquistarne, El Salvador avrebbe grossi problemi a rimborsare i creditori, essendo una piccola economia in balia degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale.