E’ stata una giornata politicamente molto importante in Francia quella di ieri. Il ministro dell’Economia, Emmanuel Macron, 38 anni, si è dimesso, dopo aver incontrato all’Eliseo il presidente François Hollande, lanciando così la sua candidatura per le primarie del Partito Socialista, in vista delle elezioni presidenziali tra otto mesi. L’ex banchiere alla Rotschild e già vice-segretario generale dell’Eliseo per due anni sotto lo stesso Hollande punta a contendere a quest’ultimo la nomination per la gauche.
Macron era stato nominato ministro esattamente due anni fa, prendendo il posto di Arnaud Montebourg, il quale si trovava su posizioni molto più di sinistra di quelle desiderate dal governo e dalla presidenza.
Il ritorno di Sarkozy
Considerato pro-business, Macron è un liberal in economia, considerato il secondo politico più popolare in Francia dopo Alain Juppé, che a sua volta sta tentando la scalata tra i Repubblicani, il partito della destra neo-gollista. Se il primo punta a strappare consensi a destra, Juppé potrebbe risultare più popolare di altri candidati gollisti a sinistra.
Ma quest’ultimo dovrà vedersela con il ritorno di Nicolas Sarkozy, che dopo l’umiliazione della sconfitta del 2012 contro Hollande, adesso sarebbe pronto a ricandidarsi alla presidenza. Non è un caso che l’ex capo dello stato abbia avuto parole sprezzanti contro Macron, ricordando ai francesi che si tratta dello stesso uomo che ha alzato le tasse e che ha collaborato per 4 anni con Hollande, pur fingendo adesso di essere un volto nuovo della politica transalpina.