Gauche molto debole
Non è nemmeno detto che sia lui a correre per un secondo mandato. In passato, aveva già annunciato che avrebbe potuto ritirarsi dopo i primi 5 anni, ma paradossalmente è proprio l’estrema debolezza dei socialisti a costringerlo a una corsa quasi impossibile. Al suo posto, infatti, potrebbe candidarsi, in teoria, il premier Manuel Valls, più centrista e che fino a pochi mesi fa veniva considerato con qualche chance in più di approdare al secondo turno.
Tuttavia, oggi come oggi anche il governo è molto impopolare e non solo per via degli attacchi terroristici iniziati nel novembre scorso in suolo francese, bensì pure per la “Loi Travail”, la riforma del lavoro, che volendo flessibilizzare le norme su assunzioni e licenziamenti, ha incrinato il rapporto tra la base storica della gauche e i suoi leader.
Sarà sfida tra Sarkozy e Le Pen
Senza quel miracolo di cui dicevamo, i socialisti dovranno turarsi il naso e scegliere al ballottaggio tra Sarkozy e Le Pen. Poiché i temi dominanti della campagna elettorale saranno la lotta al terrorismo, la sicurezza, l’immigrazione, oltre che la crisi economica e la sovranità della Francia nei confronti dell’Europa, la sinistra sarà costretta a optare, in ogni caso, per tematiche molto di destra, estranee alla propria filosofia politica.
C’è un grosso rischio, che qualsivoglia candidato conservatore corre contro la Le Pen, ovvero che non riesca a mobilitare sufficienti elettori avversari della gauche per prevalere al secondo turno. Nessuno a sinistra vorrebbe mai vedere la frontista all’Eliseo, ma quanti effettivamente usciranno di casa tra 9 mesi per votarsi un Sarkozy? Saranno più di quanti, invece, galvanizzati da un’occasione irripetibile, si recheranno ai seggi per avere la prima donna presidente?