Le elezioni federali in Germania hanno esitato una vittoria di misura dei socialdemocratici (SPD) di Olaf Scholz, in testa con il 25,7%, a +5,2% rispetto a 4 anni fa. A seguire, i cristiano-democratici (CDU-CSU) di Armin Laschet, sprofondati al 24,1%, quasi 9 punti in meno rispetto al 2017. Ma su chi sarà il prossimo cancelliere della Germania è ancora mistero.
Scholz rivendica la guida del prossimo governo, forte dell’ascesa del suo partito e del tracollo del centro-destra. Tuttavia, i numeri consentono anche al suo diretto rivale di non disperare.
A pochi giorni dalle elezioni, il 42-enne promise agli elettori che non avrebbe mai avallato un governo di sinistra. Eppure, senza di lui e i Verdi Scholz non potrà governare. Anche perché la Linke, il partito dell’ultra-sinistra, è sceso al 4,9% dei consensi, sotto la soglia di sbarramento del 5%. Dunque, o Lindner apre o niente governo a guida socialdemocratica.
Il nuovo cancelliere in Germania non arriverà presto
Ieri sera, subito dopo l’inizio dello spoglio, quando il testa a testa tra i due principali partiti era divenuto palese, sia l’Unione cristiano-democratica che i liberali aprivano a una coalizione con i Verdi. Se riuscissero nell’intento, il prossimo governo in Germania sarà spostato più a destra di quello uscente. Infatti, i Verdi vi porterebbero istanze ambientaliste e inevitabilmente progressiste, ma i liberali farebbero asse con i cristiano-democratici su temi come il pareggio di bilancio, il taglio delle tasse e l’opposizione all’emissione di debiti comuni in Europa.
In alternativa, se i liberali accettassero di far parte di un governo guidato da Scholz, reclamerebbero quasi certamente il ministero delle Finanze, attraverso il quale presidierebbero i conti pubblici tedeschi.
Tuttavia, una nuova alleanza tra CDU-CSU e SPD converrebbe allo stato attuale solamente a Scholz, che con una manciata di seggi in più otterrebbe la cancelleria. E perché mai i conservatori dovrebbero accettare? Solamente nel caso in cui non riuscissero a formare un governo con FDP e Verdi, diverrebbe uno scenario reale. E verosimilmente ciò passerebbe per l’irrigidimento delle posizioni dei Verdi, magari su pressione della stessa SPD. Lo stesso faranno i conservatori con l’FDP. Insomma, il volto del prossimo cancelliere rischia di restare misterioso per chissà quante altre settimane.