Nel primo trimestre del 2025 Tesla ha subito una delle peggiori battute d’arresto della sua storia recente. Le vendite globali sono calate, gli utili si sono dimezzati, e il titolo in Borsa ha perso terreno in modo significativo. A fronte di una situazione così delicata, Elon Musk ha deciso di abbandonare la sua esposizione politica – in particolare il suo impegno nel Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) sotto l’amministrazione Trump – per tornare a concentrarsi a tempo pieno su Tesla. Una scelta dettata non solo da motivi strategici, ma anche da una crescente pressione da parte degli investitori.
L’associazione troppo diretta tra Musk e il mondo politico, soprattutto quello repubblicano e trumpiano, ha infatti generato proteste, critiche e danni d’immagine.
Non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, dove si sono verificati episodi vandalici e boicottaggi mirati contro i prodotti Tesla. Ora, Musk sceglie di fare un passo indietro dalla scena politica per proteggere l’azienda da ulteriori contraccolpi reputazionali ed economici.
Musk, risultati in calo e tensioni internazionali: il peggior trimestre dal 2021
I numeri parlano chiaro: l’utile netto di Tesla è crollato del 71% rispetto allo stesso periodo del 2024, e il fatturato è sceso del 9%. Le ragioni sono molteplici: calo della domanda in alcuni mercati chiave, concorrenza cinese in forte crescita, e aumento dei costi legati alla logistica e alla produzione.
A questi fattori si aggiungono le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, che stanno complicando le esportazioni e rendendo meno competitive le case automobilistiche americane. Inoltre, gli analisti ritengono che l’immagine di Tesla sia stata danneggiata anche dalle posizioni politiche di Musk, viste da parte del pubblico come divisive e incompatibili con la visione progressista del futuro sostenibile a cui il marchio si ispira.
Musk e l’addio alla politica per salvare Tesla
Durante una recente conference call con gli investitori, Elon Musk ha annunciato ufficialmente che ridurrà drasticamente il tempo dedicato al DOGE e ad altri impegni politici, a partire da maggio 2025. L’obiettivo dichiarato è quello di tornare a una presenza quotidiana alla guida di Tesla, supervisionando in prima persona l’innovazione tecnologica e i piani di rilancio.
L’annuncio ha avuto un effetto immediato sui mercati: il titolo Tesla ha recuperato circa il 9% dopo settimane di ribassi. Gli azionisti hanno accolto con favore la scelta, considerandola un passo necessario per ristabilire la fiducia e rassicurare clienti e stakeholder. Tuttavia, il danno reputazionale resta. In alcune città europee – tra cui Roma – sono stati segnalati atti vandalici ai danni di concessionarie Tesla. In un caso, un incendio ha distrutto 17 veicoli in un punto vendita. Proteste coordinate sono state osservate anche in Spagna, Germania e Francia.
Le prossime mosse: rilancio, nuovi modelli e guida autonoma
Il nuovo corso di Musk prevede una tabella di marcia serrata: tra le priorità ci sono il lancio del robotaxi completamente autonomo, l’aggiornamento della linea Model 3, e un rilancio dell’ecosistema energetico domestico basato su batterie e pannelli solari.
Inoltre, Tesla sta rafforzando la sua presenza in India e Sud America, per compensare le difficoltà sul fronte cinese.
Il ritorno di Musk “a tempo pieno” in Tesla è visto come una mossa necessaria ma anche rischiosa: dovrà dimostrare che il carisma del fondatore può ancora fare la differenza, a patto di restare fuori dalle tensioni ideologiche. Tesla non è più soltanto una startup visionaria: è una multinazionale che ha bisogno di solidità, affidabilità e consenso trasversale.
I puni chiave.
- Tesla ha registrato un forte calo di utili e fatturato nel primo trimestre 2025, spingendo Musk a lasciare la politica.
- Elon Musk ha annunciato l’addio al DOGE per tornare a guidare Tesla e affrontare la crisi d’immagine e vendite.
- L’azienda punta ora su nuovi modelli, robotaxi e mercati emergenti per rilanciarsi nel settore auto elettriche.