In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo per l’emergenza Coronavirus, in molti si chiedono dove conviene tenere i propri soldi per guadagnarci qualcosina. L’economia, come si sa, ha subito un rallentamento e gli italiani non sono per nulla tranquilli. Meglio investire o tenere il denaro fermo sul conto corrente?
I risparmi degli italiani sono al sicuro?
Gli italiani vista la situazione di questi ultimi giorni sono letteralmente con il fiato sospeso. Hanno infatti paura che il proprio Istituto Bancario possa subire l’effetto Coronavirus.
Tra i migliori conti deposito del momento come comunica ConfrontaConti de Ilsole24Ore, troviamo il “Conto Progetto” di Banca Progetto. Con tale conto si avrà a disposizione un conto deposito senza alcun costo in aggiunta e nessuna durata predefinita. Il tasso promozionale sarà dell’1,25% lordo su base annua fino al 31 dicembre 2020 per i già clienti e per i nuovi che lo apriranno entro il 31 marzo. Le somme saranno disponibili, poi, senza alcuna penale, e inviate dopo trentadue giorni dalla richiesta al conto corrente di appoggio del deposito.
Per fruttare il proprio denaro in tempi di crisi
Anche investire in buoni fruttiferi postali potrebbe essere un’alternativa per guadagnare qualcosina in questi tempi di crisi dovuti all’emergenza Coronavirus. Al momento i buoni che rendono di più sono quelli “4×4″ ma per investimenti lunghi, fino a 16 anni. Si potrà però contare di rendimenti fissi crescenti nel tempo e la possibilità di chiedere il rimborso anche dopo 4, 8 e 12 anni con tutti gli interessi maturati fino a quel lasso di tempo.
In alternativa si potrà scegliere di investire sull’oro che si conferma tra gli asset più promettenti oppure sulle materie prima come olio, grano o simili. Tenere invece il proprio denaro parcheggiato sul conto corrente non sarà invece una mossa saggia in quanto potrebbe subire la sferzata dell’inflazione. Attenzione poi a conservare i soldi in casa (almeno somme consistenti) in quanto si potrebbero attirare sia ladri che la Guardia di Finanza o ancora il controllo del Fisco. Ricordiamo che l’Agenzia delle Entrate potrebbe interrogare il contribuente che effettua dei pagamenti in contanti sulla provenienza del denaro volendo le dovute giustificazioni.
Leggete anche:Risparmiare circa 1378 euro si può grazie alla “52 week money challenge”