Emergenza coronavirus: negozi e attività chiuse, chi rimane aperto

Con il nuovo decreto dell'11 marzo il Presidente del Consiglio Conte annuncia nuove misure restrittive per l'emergenza coronavirus.
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5 anni fa
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Chiusura negozi H&M

Continua l’emergenza coronavirus in tutta Italia, ci sono importanti novità che riguardano le chiusure dei negozi per i prossimi 14 giorni. Ieri sera, Giuseppe Conte, con il decreto firmato l’11 marzo, ha deciso di sospendere le attività commerciali, anche se già molti negozi, bar, ristoranti e hotel erano chiusi o in procinto di farlo. 

Chi chiude

Il Presidente del Consiglio ha precisato quali sono le attività che resteranno chiuse per due settimane. In particolare si tratta di bar, pub, gelaterie, ristoranti, pasticcerie, parrucchieri, barbieri, estetisti.

Vediamo l’elenco completo. 

A restare chiusi sono tutte le attività di ristorazione, quindi pub, locali, bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, attività legate ai servizi alla persone quindi parrucchieri, barbieri, estetisti, attività commerciali al dettaglio e mercati meno che quelli dedicati alla vendita di generi alimentari. 

Chi resta aperto

In tanti si sono poi chiesti se le aziende e le altre attività rimarranno aperte e in che condizioni. Nel decreto si parla anche delle aperture, che però dovranno rispettare la distanza di sicurezza di un metro tra i dipendenti. Saranno aperti: tutti i supermercati, ipermercati, minimarket, discount alimentari, negozi al dettaglio di prodotti surgelati, commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande, tabacco con codice ateco: 47.2, attività di commercio al dettaglio di prodotti igienico sanitari, negozi al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni codice ateco: 47.4, negozi al dettaglio di articoli non specializzati di computer, elettronica, audio ed elettrodomestici, attività di commercio al dettaglio di prodotti di ferramenta, vernici, vetro, articoli per l’illuminazione, materiale elettrico, carburante, edicole e negozi al dettaglio di giornali e riviste, farmacie, attività commerciali al dettaglio di medicinali in vendita senza ricetta medica, prodotti per l’igiene personale, profumeria, articoli medicali e ortopedici, attività al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per animali domestici, fotografia, banche, servizi finanziari e assicurativi, mense, ristorazione con consegna a domicilio, esercizi di vendita di prodotti alimentari e bevande situati nelle aree di servizio di rifornimento carburante, tutte le attività di commercio online e di commercio al dettaglio di prodotti acquistati via tv, radio, telefono, pompe funebri, lavanderie, tintorie, distributori automatici e attività del settore agricolo, zootecnico e di fornitura di beni e servizi.

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