L’estate è ancora lontana ma l’emergenza siccità è già realtà. Il rischio di razionamenti nelle forniture idriche è alle porte e, in alcuni comuni, è già iniziata la partita per limitare i consumi d’acqua. Al momento, la decisione è stata presa soltanto in aree non molto vaste e prevalentemente in Piemonte, e non prevede, almeno fino a oggi, limiti all’uso interno e sanitario delle case.
Nei prossimi mesi, però, potrebbero arrivare ordinanze anche in tal senso. L’emergenza idrica sta colpendo soprattutto un’area del Piemonte, composta da circa quaranta comuni, nella zona di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.
Le decisioni finali saranno poi prese dai singoli sindaci, ma la situazione è la più grave in assoluto in Italia.
Emergenza siccità, come risparmiare acqua in luoghi pubblici e case private? Un problema politico
Un problema politico e di gestione: l’emergenza idrica è collegata ai cambiamenti climatici ma anche alla cattiva manutenzione degli acquedotti. Secondo gli ultimi dati ISTAT, vengono immessi nel sistema idrico italiano circa 8,2 miliardi di metri cubi d’acqua e, di questi, circa 3,4 miliardi si perdono lungo il tragitto.
Si tratta praticamente di oltre 150 litri d’acqua sprecata al giorno per abitante. È una situazione insostenibile soprattutto se si ragiona sul fatto che negli ultimi 24 mesi il 38% delle aree agricole è interessata da fenomeni di siccità. Il CNR ha definito la situazione ‘severa-estrema’.
La prima soluzione da prendere, per risparmiare acqua nelle case private e nei luoghi pubblici, sarebbe quella di mettere in campo una grande opera di ammodernamento del sistema idrico italiano. Tema che, almeno per il momento, non solo non è all’ordine del giorno ma non è neanche oggetto di discussione.
Come risparmiare acqua in case private e luoghi pubblici contro l’emergenza idrica
Ma noi singoli cittadini cosa possiamo fare se le carenze sono infrastrutturali? I problemi connessi all’emergenza siccità dureranno nel tempo e, stando ai modelli di sviluppo del clima, nei prossimi anni, a causa della crisi ambientale, non potranno che aumentare.
Un altro problema riguarda lo scarico del WC. Lo spreco di acqua potabile e sanitaria per un uso in cui basterebbe qualsiasi tipo d’acqua è enorme, ed è un’altra questione che andrebbe affrontata. Utilizzare un WC a scarico ridotto, comunque, può far risparmiare il 50% circa di acqua.
Nei luoghi pubblici, invece, sarebbe consigliabile installare orinatoi elettronici per un risparmio di circa il 20%. Infine, sarebbe preferibile sempre la doccia al bagno in vasca: la differenza nei consumi è notevole. Per una doccia è di circa 20 litri, per un bagno completo circa 150 litri.