L’Acea, l’associazione che raggruppa i costruttori automobilistici europei, punta al rinvio delle sanzioni legate al mancato rispetto dei nuovi target sulle emissioni di CO2 delle auto. Nel mirino c’è il Corporate Average Fuel Economy (CAFE), una norma dell’Unione Europea, in base alla quale, in media, i veicoli venduti nel 2025 da ciascuna casa non potranno eccedere i 93,6 grammi/km di anidride carbonica prodotta. Si tratta di un taglio superiore di oltre il 19% rispetto al target di 116 fissato per quest’anno.
Emissioni auto, multe miliardarie in vista per Volkswagen e altri
Solo per darvi conto di quello che potrebbe significare: Volkswagen nel 2023 ha venduto 2,7 milioni di veicoli nell’Unione Europea. Immaginiamo che questo fosse il dato anche per l’anno prossimo. Sempre lo scorso anno le sue emissioni di CO2 per km furono pari a una media di 120 grammi. Se i tedeschi non fossero capaci di tendere all’obiettivo fissato da Bruxelles, per l’anno prossimo si ritroverebbero a pagare 2.375 euro per ciascuna vettura venduta, cioè un totale di 6,4 miliardi di euro di multa.
Il target nello specifico per Wolfsburg sarà di 95 grammi per km, in quanto dipende da vari fattori. Cambia poco. Stellantis non dovrà eccedere i 96 grammi per km dai 105 del 2023. La casa italo-francese parte molto meglio di molte sue rivali. Volvo e Tesla già soddisfano di gran lunga i limiti imposti, attestandosi rispettivamente a 70 e 45 gr/km. La svedese già scendeva a 56 gr/km nel primo trimestre di quest’anno.
Pooling rimedio momentaneo
La stessa Unione Europea consente alle case di abbattere le emissioni ufficiali di CO2 sulle auto vendute attraverso il “pooling”.
Irrealistici obiettivi sulle auto elettriche
Ci sono due modi per abbassare le emissioni delle nuove auto vendute: migliorare la tecnologia dei motori a combustione per renderli meno inquinanti; aumentare la quota di auto elettriche. Da calcoli indipendenti, emerge che le immatricolazioni per queste ultime dovrebbero salire fino al 37% del totale. Una quota doppia rispetto alle ultime percentuali disponibili. E il trend è negativo, tant’è che la stessa Acea preme per rinviare il divieto dal 2035 di vendere auto diverse dalle elettriche. Non c’è mercato e difficilmente la ripresa potrà arrivare nei prossimi mesi.
Le stesse sanzioni sulle emissioni delle auto in Europa starebbero avendo l’effetto paradossale di frenare la transizione verso l’elettrico, devastando l’intero mercato. I maggiori investimenti richiesti per puntare sulla nuova linea, associati ai costi delle sanzioni previste, stanno portando ad una lievitazione generale dei prezzi. La domanda, già debole con la pandemia, non fa che flettere. I costruttori sono costretti a spalmare i maggiori costi su un parco macchine inferiore ed ecco essersi innescato un circolo vizioso.
Emissioni auto al test elettorale in Germania
Le possibili soluzioni? Si va dal rinvio del target per il 2025 al “congelamento” delle multe, passando per la loro riduzione sostanziosa e/o per la fissazione di obiettivi più morbidi e realistici per il prossimo anno. L’Italia sostiene l’Acea nella richiesta alla Commissione di rivedere la disciplina.