Calcolare l’impatto energetico, economico e ambientale dei diversi materiali isolanti utilizzati nel cappotto termico, in funzione della tipologia di edificio e della fascia climatica. E’ questo l’obiettivo del nuovo indicatore messo a punto dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Enea.
La notizia è stata diffusa con un avviso pubblicato sul portale Enea.
Vediamo nello specifico come funzione il nuovo indicatore che ha preso il nome di Indice di Sostenibilità Economica e Ambientale (ISEA).
Enea 2023. Il nuovi indicatore ISEA
L’indice di Sostenibilità Economica e Ambientale (ISEA) ed è il nuovo indicatore messo a punto da ENEA per calcolare l’impatto energetico, economico e ambientale dei diversi materiali isolanti utilizzati nel cappotto termico, in funzione della tipologia di edificio e della fascia climatica. I ricercatori ENEA hanno eseguito simulazioni energetiche su edifici in 60 città italiane, ritenute le più rappresentative per numero di abitazioni, popolazione e condizioni climatiche e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista online Sustanaibility.
Questo quanto si legge nel comunicato stampa pubblicato dall’Enea di recente.
Abbiamo preso in considerazione interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio che prevedono l’utilizzo sia dei materiali isolanti più commerciali che di quelli prodotti con materie prime naturali e rinnovabili, anche in accordo alle strategie di economia circolare e di gestione efficiente dell’energia”, spiega Flavio Scrucca, ricercatore della Sezione ENEA di Supporto alle attività sull’economia circolare. “Gli isolanti naturali – aggiunge – sono meno diffusi a causa del costo generalmente elevato, ma hanno minor impatto ambientale per tutto il ciclo di vita che, in funzione della zona climatica, può assumere valori compresi tra 1,2 e 2,2 kg di CO2 equivalente/m2, inferiori fino a 4-10 volte rispetto ai materiali sintetici più comuni che presentano invece valori tra 4 e 20 kg”.
Enea 2023. Il concetto di impatto economico
L’obiettivo dell’indicatore ISEA è anche quello di valutare l’impatto economico dei diversi materiali isolanti utilizzati nel cappotto termico.
Per impatto economico, nel caso specifico, si intende il rapporto tra il costo iniziale dell’opera e il conseguente risparmio nel tempo associato alla riduzione dei consumi.
I materiali naturali utilizzati nei lavori presentano un valore più alto in ogni zona climatica per via del maggiore costo iniziale stimato. L’indice messo a punto ha però consentito di evidenziare come, considerando sia l’aspetto economico che ambientale, la convenienza di questi materiali cresca con l’aumentare del fabbisogno energetico degli edifici, quindi soprattutto nelle zone climatiche più fredde, risultando paragonabile con quella dei materiali isolanti tradizionali.
Precisazione molto importante, fatta da Domenico Palladino, ricercatore del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.
Enea 2023. La fotografia degli immobili in Italia
Nell’avviso in esame, l’Enea ha offerto anche un’analisi del patrimonio immobiliare italiano, soprattutto in termini di consumi energetici.
Nel nostro Paese sono più di 31 milioni le unità immobiliari, per lo più inserite in condomini, delle quali oltre l’80% è stato costruito prima del 1991 e poco più del 65% prima del 1976.
Il maggior numero di abitazioni (circa il 48%) si trova nelle zone climatiche più fredde (E ed F), circa il 45% nelle zone moderate (D e C), mentre meno del 9% in quelle più calde (B e A).
Le abitazioni residenziali sono responsabili di oltre 30 Mtep del consumo energetico nazionale (il 43% della domanda di energia primaria in Italia nel 2020) anche se, grazie alle politiche finora adottate, è stato raggiunto un risparmio di energia cumulato di circa 1,3 Mtep. Tra tutti gli interventi di efficienza energetica, il cappotto termico continua ad essere la principale strategia di riduzione della domanda energetica complessiva, in particolare negli interventi di ristrutturazione.
“Questo lavoro rappresenta un primo tentativo di valutazione combinata energetica, economica e ambientale dei materiali isolanti termici e dimostra l’importanza di considerare tutti questi aspetti negli interventi di ristrutturazione edilizia, poiché possono influenzare in modo significativo la scelta dei materiali isolanti da utilizzare”, concludono i ricercatori ENEA.