L’Antitrust ha comminato una multa di 5 milioni di euro alla società Eni, accusata di pubblicità ingannevole in riferimento al Green Diesel sponsorizzato nell’ultimo spot pubblicitario sul carburante Eni Diesel+ (ad oggi Eni ha interrotto la campagna stampa, come evidenziato dall’Antitrust nel proprio comunicato). La multinazionale italiana si è detta sorpresa nell’apprendere che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato abbia giudicato ingannevole la pubblicità su Eni Diesel+, lasciando la porta aperta al ricorso davanti al Tar del Lazio.
Antitrust contro Eni: un gasolio per autotrazione non può essere considerato green
Il motivo del contendere riguarda la parola green, secondo l’Antitrust usata impropriamente da Eni in quanto un gasolio per autotrazione (Eni Diesel+) non può essere green. L’Autorità italiana contesta a Eni di aver associato alla componente biodiesel HVO le qualifiche di componente rinnovabile e green, specificando altresì che con l’utilizzo del nuovo carburante si riesca a proteggere l’ambiente diminuendo le emissioni. Nella nota ufficiale dell’Antitrust, riportata dal Sole 24 Ore nell’approfondimento a cura della redazione, viene sottolineato come il gasolio per autotrazione sia altamente inquinante per sua stessa natura.
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“Vanti ambientali infondati”
A Eni sono contestati anche i vanti ambientali attribuiti al cosiddetto Green Diesel. L’Antitrust specifica che questi non sono risultati fondati. Secondo Eni, il nuovo carburante è capace di abbattere le emissioni gassose del 40%, mentre l’Antitrust ha evidenziato che tale percentuale non viene raggiunta per tutte le emissioni. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contesta inoltre a Eni l’associazione tra la componente biodiesel HVO e la riduzione dei consumi, in quanto essa è “solo in minima parte imputabile alla componente HVO”.
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