Molti lettori ci scrivono per sapere entro quando va speso il reddito di cittadinanza. Rispondendo a questa domanda occorre in primis chiarire che il decreto che dovrebbe regolare la decurtazione delle somme residue non spese non è stato ancora approvato. Ad oggi quindi l’obbligo di spendere tutto l’importo accreditato mensilmente è ideale nel senso che non dovrebbero scattare ancora sanzioni.
La regola generale vuole che il beneficiario del reddito di cittadinanza spenda l’importo riconosciuto entro il mese successivo rispetto a quello in cui è stato erogato.
Anche sul sito del reddito di cittadinanza si legge che le “modalità di monitoraggio e verifica della fruizione del beneficio e delle eventuali decurtazioni saranno definite con un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”.
L’articolo 3 – comma 15 – del decreto 4/2019, a ben vedere, stabilisce che l’importo del sussidio “non speso ovvero non prelevato, ad eccezione di arretrati, è sottratto, nei limiti del 20% del beneficio erogato, nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso”. Non si specifica, però, se il termine dei trenta giorni si riferisce ad un mese solare o a trenta giorni dalla data di accredito. La disposizione, così come attualmente prevista, lascia spazio ad interpretazioni diverse. Appare a logica più corretto propendere per la seconda ipotesi ma, senza riferimenti scritti, non si può sposare per certa questa interpretazione.