Ha ad oggetto la correzione degli errori in bilancio di un’azienda e quindi gli effetti sull’imputazione temporale dei componenti del reddito d’impresa la circolare n. 31/E del 24 settembre 2013 dell’Agenzia delle entrate.
Circolare agenzia entrate n. 31/E
In presenza di un errore nella contabilizzazione di un costo e/o di un ricavo nel corretto esercizio di competenza, l’impresa può sempre recuperare alla mancata deduzione e/o tassazione fiscale del componente reddituale. E’ questo il principio che si desume leggendo il documento di prassi delle Entrate che consente all’impresa di correggere uno sbaglio tributario si può, anche se già iscritto in bilancio, sia in caso di maggiore imposta sia in caso di minor imposta per mancata deduzione di costi.
Errori in bilancio: quali sono
Si deve a questo punto precisare che gli errori contabili consistono nella impropria o mancata applicazione di un principio contabile (se le informazioni ed i dati necessari per la sua corretta applicazione sono disponibili) e possono verificarsi a causa di errori matematici, di erronee interpretazioni di fatti, negligenza nel raccogliere tutte le informazioni ed i dati disponibili per un corretto trattamento contabile.
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Correggere errori in bilancio? Ecco come fare
La correzione degli errori contabili (diversi da quelli che rendono nulla o annullabile la delibera che ha approvato il bilancio) deve essere effettuata imputando al conto economico dell’esercizio in cui s’individua l’errore un componente a rettifica della voce patrimoniale che, a suo tempo, fu interessata dallo stesso (voce E20 e E21: “proventi ed oneri straordinari – componenti di reddito relativi ad esercizi precedenti”). Fanno eccezione quelle correzioni che attengono ad errori commessi nel rilevare fatti che non hanno mai avuto influenza diretta sul conto economico (quali, ad esempio, le rivalutazioni iniziali di una immobilizzazione a seguito di specifiche norme, la correzione di scritture contabili operate a seguito di operazioni di conferimento, fusione, eccetera).
Errori in esercizi precedenti? Ecco come fare
La correzione degli errori di esercizi precedenti deve essere effettuata, come regola generale, retroattivamente nel primo bilancio pubblicato dopo la loro scoperta, determinando nuovamente gli importi comparativi per gli esercizi precedenti in cui è stato commesso l’errore. In questa ipotesi, è previsto che la correzione di un errore di un esercizio precedente non deve incidere sul risultato economico dell’esercizio in cui l’errore viene scoperto. Conseguentemente la rettifica per la correzione dell’errore contabile deve essere imputata nello stato patrimoniale. Diversamente, nel caso in cui non sia possibile determinare gli effetti specifici dell’errore nell’esercizio interessato (ovvero gli effetti cumulati dell’errore degli esercizi precedenti), l’impresa può, in via residuale, correggere l’errore secondo una visione prospettica. In tal caso, la rilevazione della correzione transita nel conto economico.
Ecco il testo completo della circolare: