A volte non tutti i lavoratori hanno consapevolezza della differenza tra circostanze che legittimano il permesso e quelle che impongono di usufruire delle ferie. Facciamo un po’ di chiarezza in relazione ad una situazione abbastanza comune, l’esame di abilitazione professionale (indipendentemente dal tipo di professione considerata).
A ben vedere, tra i permessi previsti dalla legge non figurano quelli finalizzati alla partecipazione ad un concorso pubblico, ovvero una selezione finalizzata alla costituzione di una rapporto di lavoro presso l’ente che ha pubblicato il bando.
Si prevede, in particolare, che il lavoratore potrà sospendere, giustificatamente, il rapporto di lavoro sulla base, quindi, delle previsioni del proprio contratto collettivo di lavoro (CCNL). Detto questo però è anche vero che spesso gli accordi collettivi non disciplinano in modo completo e dettagliato i permessi per la partecipazione a questo tipo di selezioni. Molto spesso si limitano a stabilire i giorni a disposizione nell’arco dell’anno, il diritto o meno alla retribuzione e le modalità di richiesta. In altri casi i contratti contengono solo riferimenti generici, senza mai riportare espressamente la parola “concorso” ([…] sostenere esami attinenti alla carriera[…] CCNL Case di Cura Personale Medico).
Cosa deve fare il lavoratore che deve sostenere un esame di abilitazione?
La prima cosa da fare quindi è fare riferimento al proprio contratto. Se non sono previsti congedi specifici, non si potrà fare altro che ricorrere a ROL (riduzione orario di lavoro) Ex festività soppresse, altri permessi generici previsti da quasi tutti i CCNL. Tra i limiti che possono essere previsti figurano ad esempio il superamento del periodo di prova, il preavviso minimo nella richiesta, il rilascio di una certificazione nel giorno del concorso da parte della commissione esaminatrice etc.
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