Fra le possibile modifiche alle pensioni per il 2024, c’è anche Opzione Donna. La misura, già lo scorso anno era diventata troppo onerosa e il Governo ha modificato i requisiti anagrafici intrudendo altresì dure restrizioni. Si è passati da 58-59 anni di età a 60 per tutte con possibilità di sconto fino a 24 mesi in presenza di figli.
Ma il peggio è stato introdurre dei requisiti soggettivi che ne limitano fortemente l’accesso. Da quest’anno bisogna, infatti essere anche caregiver, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi per avere diritto a Opzione Donna.
Opzione Donna o Quota 84
Una lavoratrice che ci segue ne ha sentito parlare di recente e chiede:
Il prossimo anno maturerò i requisiti per andare in pensione con Opzione Donna, ma ho il timore che questa possibilità sarà cancellata e non più accessibile. Arriverebbe, al suo posto, Quota 84? Di cosa si tratta? Ne avrei diritto?
Al momento non vi sono ipotesi di riforma e fino all’ultimo Opzione Donna potrebbe restare così com’è. Certo si è parlato nelle scorse settimane anche di una possibile modifica di Quota 84, la pensione anticipata a 64 anni per i contributivi puri, in senso più favorevole per le lavoratrici, ma a oggi non vi sono evidenze in merito.
Solo indiscrezioni. Secondo alcuni, Opzione Donna potrebbe cambiare nuovamente nel 2024. Il requisito soggettivo e la differenza anagrafica, oggetto di polemiche, potrebbero essere superati estendendo la pensione anticipata contributiva a 64 anni alle lavoratrici che accettano il ricalcolo contributivo della rendita.
Questa forma di pensionamento è prevista dal nostro ordinamento per tutti coloro che a 64 anni di età possono far valere almeno 20 di contributi (Quota 84). Bisogna però ottenere una pensione a calcolo apri ad almeno 2,8 volte l’importo del trattamento minimo, cioè 1.410 euro al mese.
Il diritto a Quota 84
Sempre per rispondere alla lettrice, Quota 84 è quindi un diritto che esiste a prescindere da quello che farà il Parlamento entro fine anno con Opzione Donna. Se dovesse venir meno questa prerogativa perché il legislatore deciderà di sopprimerla, la lavoratrice potrà comunque andare in pensione a 64 anni di età a patto che siano rispettati i requisiti di cui sopra.
Per favorire l’accesso, il legislatore potrebbe ridurre la soglia di sbarramento di 2,8 volte l’importo del trattamento minimo e allo stesso tempo consentire alle lavoratrici di migrare i contributi versati nel sistema retributivo verso quello contributivo. Come già avviene oggi per Opzione Donna. Ma, al momento, non vi è nulla in discussione.
Quota 84, in ogni caso, permetterebbe alle aventi diritto di ottenere la pensione subito e non dopo 12 mesi di attesa (finestra) dal raggiungimento dei requisiti.
Ape Sociale al posto di Opzione Donna
In alternativa vi è allo studio anche la possibilità di includere Opzione Donna in Ape Sociale. Cioè concedere la pensione anticipata alle stesse condizioni soggettive previste oggi per Opzione Donna. Ma a 61-62 anni di età, anziché a 60. Il vantaggio per le lavoratrici, sarebbe di poter far valere una minore contribuzione (bastano 30 anni di versamenti).
La pensione sarebbe liquidata, inoltre, con il sistema misto, più vantaggioso rispetto a quello contributivo puro. E anche l’assegno avrebbe decorrenza il mese successivo e non dopo un anno.
Riassumendo…
- Chi non raggiunge i requisiti con Opzione Donna potrebbe accedere a Quota 84.
- Le lavoratrici potrebbero andare in pensione a 64 anni con soli 20 di contributi, ma serve una riforma.
- L’assegno con Quota 84 è calcolato solo col sistema contributivo, come avviene per Opzione Donna.
- In alternativa ci sarebbe Ape Sociale a 63 anni.