“La più grande cosa dell’universo, dice un certo filosofo, è un brav’uomo che lotta contro l’avversità; e tuttavia ce n’è una ancora più grande, ed è il brav’uomo che viene in suo soccorso“, affermava Oliver Goldsmith. Lo sanno bene coloro che assistono dei famigliari con disabilità. Un compito senz’ombra di dubbio importante e non di certo semplice.
Basti pensare alle possibili difficoltà nel conciliare i vari impegni personali con quelli lavorativi. In tale ambito giungono in aiuto i permessi Legge 104 che possono essere richiesti per prendersi cura di un famigliare con handicap grave e non autosufficiente.
Legge 104 e promozione dell’integrazione delle persone con disabilità
Stando a quanto si evince dall’articolo 1 della Legge 104 del 5 febbraio 1992, così come riportato in Gazzetta Ufficiale, la Repubblica italiana:
“garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società”.
Proprio partendo da questo presupposto, nell’interpello numero 30 del 6 luglio 2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali viene sottolineato come non sia “conforme allo spirito della normativa porre, a priori, un limite alla fruizione del congedo da parte di colui che assiste il familiare disabile“.
Entrando nei dettagli, viene ribadito come sarebbe opportuno verificare, caso per caso, la necessità o meno che una persona si assenti dal posto di lavoro. Questo, ovviamente, solo per prestare assistenza a un proprio famigliare non autosufficiente. Il tutto fermo restando che non vi sono dei motivi per cui il datore di lavoro possa precludere, a prescindere, al proprio dipendente di beneficiare dei tre giorni al mese di permessi Legge 104.
Esenzione ticket 104: come prenotare la visita medica gratis
I titolari di Legge 104 possono usufruire di queste ore di permesso a patto di occuparsi della persona con invalidità grave.
A tal proposito si ricorda che i titolari della Legge 104 hanno diritto a una serie di agevolazioni. Come come ad esempio l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario. Per vedersi riconoscere tale esenzione bisogna rivolgersi alla propria Asl di residenza. Quest’ultima rilascia, sulla base della documentazione che evidenzia lo stato di invalidità, un attestato ad hoc. Proprio nel caso in cui si debbano svolgere le visite per accertare lo stato di invalidità e richiedere l’esenzione ticket 104, quindi, il caregiver ha diritto a vedersi riconoscere i giorni di permesso.