Esenzioni 104: quali tasse non si pagano

I titolari di Legge 104 e i loro familiari, di cui risultano fiscalmente a carico, hanno diritto a diverse esenzioni. Ecco quali tasse non si pagano.
1 anno fa
2 minuti di lettura

“Ci sono solo tre predatori che mettono paura all’uomo medio; lo squalo mangia uomini, un branco di lupi, e il dipartimento delle tasse, affermava Sir Charles James Lyall. Pagare le tasse, però, è necessario per permettere allo Stato di attingere alle risorse finanziarie grazie alle quali garantire i vari servizi pubblici ai cittadini.

Nonostante ciò nessuno ama pagare le tasse. Anzi, sono in molti alla continua ricerca di soluzioni grazie alle quali poter evitare il relativo pagamento. Proprio in tale ambito giungono buone notizie per molti titolari di Legge 104 che in determinati casi hanno diritto all’esenzione dal pagamento di diverse tasse.

Ecco di quali si tratta.

Esenzioni 104: quali tasse non si pagano

Come previsto dall’articolo 1 della Legge 104 del 5 febbraio 1992, la Repubblica italiana:

“garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società”.

Per raggiungere tale obiettivo il Governo mette a disposizione dei titolari di Legge 104 diverse agevolazioni, come ad esempio l’esenzione dal pagamento del bollo auto e delle tasse universitarie. A differenza di quanto pensano in molti non si ha diritto all’esenzione dal pagamento del canone Rai. In passato è stata avanzata una proposta in tal senso, ma non è stata approvata. Ne consegue che i titolari di Legge 104 devono provvedere al pagamento della tassa sulla TV di Stato.

Esonero dal pagamento del bollo auto

Per aver diritto all’esonero dal pagamento della tassa automobilistica non basta il riconoscimento della 104. Bisogna infatti essere in possesso di determinati requisiti. Innanzitutto l’auto deve essere utilizzata prevalentemente per il trasporto del soggetto disabile. Il veicolo, inoltre, deve essere intestato al soggetto beneficiario della Legge 104 oppure a un suo familiare, di cui risulta fiscalmente a carico. Nel primo caso non vi sono limiti.

Nel caso in cui l’auto sia intestata a un famigliare, invece, come si evince dalla guida con le agevolazioni fiscali per le persone con disabilità, si deve tenere presente il fatto che:

“Per essere considerato fiscalmente a carico il disabile deve avere un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro, dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni)”.

Se si superano tali limiti si dovrà provvedere al pagamento del bollo auto. È comunque opportuno ricordare che i requisiti per aver diritto all’esonero dalla tassa automobilistica possono risultare differenti da una regione all’altra. Per questo motivo si consiglia di rivolgersi agli uffici territoriali di competenza per ottenere informazioni dettagliate in merito. In ogni caso il riconoscimento di tale agevolazione non avviene in automatico. Bisogna infatti presentare apposita richiesta all’Aci oppure all’Agenzia delle Entrate.

Esonero dal pagamento delle tasse universitarie

I fruitori di legge 104 possono beneficare dell’esonero totale o parziale delle tasse universitarie. Entrando nei dettagli gli studenti con un grado di disabilità pari o superiore al 66% hanno diritto all’esonero totale dal pagamento delle tasse universitarie. Alcuni atenei richiedono comunque il pagamento dell’imposta di bollo. Se si tratta di studenti con un grado di invalidità compreso tra il 45% e il 66%, invece, è possibile beneficiare di un esonero parziale. In quest’ultimo caso ad avere l’ultima parola un merito è ogni singolo ateneo.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Ecco cosa fare per andare in pensione con versamenti volontari, riscatti o Pace Contributiva per completare una carriera contributiva carente.
Articolo precedente

Andare in pensione subito anche senza i 41 anni di Quota 103 è possibile e la soluzione resta Quota 100

Articolo seguente

Rottamazione cartelle. Se si paga tramite conto corrente c’è una data da rispettare