EssilorLuxottica acquista GrandVision per 7 miliardi di euro, ma gli investitori restano con l’amaro in bocca

EssilorLuxottica si atterrà all'accordo originale dalla metà del 2019 e onorerà il prezzo di acquisto di 28,42 euro per ogni azione GrandVision, per un prezzo complessivo di circa 7 miliardi di euro.
3 anni fa
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Luxottica

EssilorLuxottica ha deciso di procedere con una delle operazioni più importanti degli ultimi anni a livello europeo. Il cda ha infatti dato l’ok al completamento dell’acquisizione del 76,72% dell’oilandese “GrandVision” il prossimo 1° luglio, ai termini e alle condizioni degli accordi sottoscritti il 30 luglio 2019. Vediamo meglio di cosa si tratta.

EssilorLuxottica acquista GrandVision per 7 miliardi di euro

Dopo oltre un anno di animosità che hanno portato i due specialisti dell’occhialeria in tribunale. EssilorLuxottica ha dichiarato ieri che si atterrà all’accordo originale dalla metà del 2019 e onorerà il prezzo di acquisto di 28,42 euro per ogni azione GrandVision, per un prezzo complessivo di circa 7 miliardi di euro.

La società italo – francese ottiene così una vasta rete di oltre 7 mila punti vendita.

Sorpresa per gli investitori

La mossa, in realtà, ha sorpreso in negativo gli investitori che avevano scommesso sul presidente di EssilorLuxottica, Leonardo Del Vecchio, per sfruttare la sua posizione favorevole per ottenere uno sconto. Come se non bastasse, questo mese un tribunale arbitrale si era schierato con la sua azienda, una vittoria legale che avrebbe permesso all’acquirente di modificare i termini o addirittura di andarsene senza alcun costo.

Alla fine, tuttavia, EssilorLuxottica ha deciso che “la logica strategica dell’operazione rimane forte e invariata”, ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Milleri nel comunicato di ieri sera.

Gli analisti di Morgan Stanley, in una nota dopo l’annuncio, hanno dichiarato quanto segue:

“Anche se non avevamo dubbi sul fatto che il management di EssilorLuxottica avrebbe finalizzato l’accordo, siamo rimasti sorpresi dall’assenza di uno sconto sul prezzo”, hanno scritto gli analisti di Morgan Stanley in una nota dopo l’annuncio. “Il mercato stava effettivamente ipotizzando una rinegoziazione dell’accordo. Di conseguenza, riteniamo che gli investitori potrebbero considerare questo risultato deludente”.

 

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