Equiparazione dell’età pensionabile tra donne e uomini, con un innalzamento per queste ultime per l’accesso alla pensione. E’ questa l’ultima novità in tema di previdenza sociale e già la sola ipotesi scatena accese polemiche e dibattiti.
Riforma pensioni: ultime notizie
Negli ultimi giorni sono intervenuti sulla questione scottante della previdenza nel nostro paese, sia il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta. Se qualche tempo fa il ministro Giovannini ha annunciato l’ipotesi di anticipare l’accesso alla pensione ma con penalizzazioni, ossia con un taglio all’assegno mensile per chi decida di andare prima in pensione rispetto ai requisiti fissati dalla legge Fornero (si rinvia al nostro articolo Età pensionabile e assegno Inps, ecco cosa potrebbe cambiare), dall’altra parte secondo quanto recentemente affermato dal Premier Enrico Letta, l’impegno del Governo sembrerebbe indirizzato ad attuare modifiche alla riforma pensioni, così come recentemente stravolta dalla legge Fornero, il D.
Età pensionabile donne: verso l’innalzamento?
Non è dato ancora conoscere l’esatta portata degli interventi che il Governo intende porre in atto. Ad oggi si parla solo di indiscrezioni e di ipotesi, più o meno accreditate. L’ultima in ordine di tempo riguarda l’età pensionabile per le donne. Si vocifera infatti di una possibile equiparazione dell’età pensionabile degli uomini a quella delle donne, con un innalzamento graduale per queste ultime. In realtà non è una vera e propria novità del Governo Letta, visto che di equiparazione dell’età pensionabile tra donne e uomini già si parla nella riforma pensioni Fornero dove si fissa al 2021 l’obiettivo dell’equiparazione dell’età pensionabile per donne e uomini a 67 anni e 2 mesi, senza differenze di sesso o di ambito lavorativo.
Equiparazione età pensionabile donne: i rischi
Il tutto si traduce in termini negativi proprio per le donne lavoratrici che potrebbero essere costrette e lavorare di più, e con il rischio di ricevere un assegno mensile più basso rispetto a quello degli uomini. Gli ultimi dati sulle pensioni resi noti dall’Inps, rilevano infatti che i valori delle pensioni di anzianità femminili sono inferiori a quelli maschili, sia nel lavoro dipendente (1.618 euro medi mensili rispetto a 2.130 euro per gli uomini) sia in quello autonomo (997 euro contro 1.360). Equiparando l’età pensionabile si equiparerà anche l’importo dell’assegno mensile?
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Le reazioni
Accese le reazioni delle associazioni di categorie e di alcuni partiti, come il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, secondo cui “Non mi va giù l’innalzamento dell’età pensionabile uguale per uomini e donne che si è realizzato con la riforma. Se rimetteremo mano alla flessibilità dell’età pensionabile servirà maggiore attenzione alla complessità della condizione della donna”.