Su età pensionabile e importo assegni, cosa è cambiato e cosa cambierà col Covid? La domanda è d’obbligo in quanto la pandemia nel 2020 ha fatto abbassare nel nostro Paese, a causa delle tante vittime, la speranza di vita. Il virus, infatti, ha contribuito a ridurre di ben 1,2 anni la speranza di vita che, su dati 2020, si attesta ora a 82 anni. Per genere, a 84,4 anni per le donne, ed a 79,7 anni per gli uomini.
Ed allora, su età pensionabile e importo assegni, quali saranno le ripercussioni legate all’abbassamento della speranza di vita? Secondo quanto riportato da ItaliaOggi.
Età pensionabile e importo assegni, cosa è cambiato e cosa cambierà col Covid
Inoltre, gli assegni saranno più pesanti in quanto con l’abbassamento della speranza di vita, a favore di chi si ritira dal lavoro, ci saranno vantaggi legati al calcolo dell’assegno attraverso i coefficienti di trasformazione.
Nel dettaglio, su età pensionabile e importo assegni, il primo effetto positivo sulla prestazione di vecchiaia è atteso nel biennio 2023-2024. Quando, per effetto dell’abbassamento della speranza di vita, ci sarà un recupero di tre mesi. Il che permetterà il mantenimento del requisito anagrafico a 67 anni. Ovverosia, invariato rispetto ad oggi.
Per la prestazione di vecchiaia si tornerà a regime nel 2033
Su età pensionabile e importo assegni, inoltre, si salirà a 67 anni a 2 mesi nel biennio 2025-2026. Quindi, 2 mesi in più anziché 6 mesi in più prima dell’abbassamento della speranza di vita nel 2020. Nel 2033, invece, si tornerà praticamente a regime. Ovverosia, ad un requisito anagrafico per la prestazione di vecchiaia a 68 anni e 2 mesi.
Tutti questi discorsi, su età pensionabile e importo assegni, valgono chiaramente per la prestazione di vecchiaia collegata alla speranza di vita.