Tra il 2022 e il 2023, in materia di età pensionabile per la flessibilità in uscita, lo scalino sarà davvero di tre anni? La domanda è d’obbligo in quanto per le pensioni anticipate con il sistema delle quote ci sono poche certezze a lungo termine nel nostro Paese. Anzi, possiamo dire che per il post Quota 100 l’unico scenario certo è quello relativo al 2022.
Con l’esordio della Quota 102 la cui validità, pur tuttavia, sarà di soli 12 mesi. Su età pensionabile per la flessibilità in uscita per il prossimo anno.
Età pensionabile per la flessibilità in uscita, tra il 2022 e il 2023 lo scalino sarà di tre anni?
Su età pensionabile per la flessibilità in uscita, con la Quota 102, rispetto alla Quota 100, si passa dal prossimo anno dai 62 al requisito anagrafico dei 64 anni. Con uno scalino, quindi, di due anni rispetto alla Quota 100 che è destinata alla decadenza il 31 dicembre del 2021. Nel 2023, invece, lo scenario potrebbe essere quello dell’introduzione della Quota 104. Ovverosia, il ritiro anticipato dal lavoro sempre con 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.
Ma con ben 66 anni di età. Oppure, sempre nel 2023, potrebbe essere confermata la Quota 102. Oppure ancora potrebbe essere introdotta la Quota 103. Ovverosia, una quota intermedia che, rispetto alla Quota 100, farebbe effettivamente salire lo scalino a 3 anni. Proprio per età pensionabile per la flessibilità in uscita
Il ritorno alla riforma Fornero è davvero inevitabile?
A regime, nell’arco di 2-3 anni, su età pensionabile per la flessibilità in uscita dovrebbe tornare in auge, inesorabile, lo scalone della riforma Fornero. Quindi, di nuovo in pensione anticipata solo a 67 anni di età.