Tutto pronto in Italia per il varo della nuova etichetta a batteria sulle confezioni degli alimenti. Il simbolo della batteria elettrica indicherà la carica di energia e sostanze nutritive di ciascun prodotto che andremo a mettere nel carrello durante la spesa. L’etichetta a batteria (chiamata anche Nutrinform battery) è l’alternativa italiana all’etichetta a semaforo (o Nutri-Score), scelta invece da alcuni Paesi dell’Unione europea. Il lancio della Nutrinform battery sarà ufficiale con il varo di un decreto interministeriale che vede coinvolti i ministeri di Salute, Sviluppo economico e Politiche Agricole.
La risposta italiana all’etichetta a semaforo
Il Nutri-Score non è andato proprio giù all’Italia, consapevole che il sistema (creato dai ricercatori dell’Università Paris 13) vada a danneggiare alcuni prodotti simbolo della dieta mediterranea. Da qui la lettera inviata dal Governo italiano all’Unione europea, al fine di notificare la scelta diversa compiuta sul tema delle etichette alimentari. “Il nuovo sistema volontario di informazioni al consumatore non è penalizzante, non dà patenti di buono o cattivo. Informa”, queste le dichiarazioni di Teresa Bellanova (fonte Repubblica), nelle quali si può leggere tutto l’orgoglio made in Italy per un’etichetta destinata a fare scuola.
Come leggere l’etichetta a batteria
Sulle confezioni dei prodotti, le aziende applicheranno cinque pile elettriche rappresentanti ciascuna il contenuto di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale (in questo preciso ordine). Il contenuto si riferisce a una singola porzione dell’alimento. Grazie all’etichetta a batteria, sarà più semplice per i consumatori regolarsi sul proprio fabbisogno giornaliero. Infatti, sarà sufficiente sommare i vari contenuti di ciascun prodotto fino a raggiungere il valore della carica completa: 2000 kcal, 70 grammi di grassi, 20 grammi di grassi saturi, 90 grammi di zuccheri e 6 grammi di sale.
L’applicazione dell’etichetta a batteria sulle confezioni degli alimenti è facoltativa in Italia: saranno dunque le aziende, su base volontaria, a decidere se applicare o meno l’etichetta Nutrinform battery.
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