Euribor al 3,75% con tassi BCE sui depositi ai massimi storici, ecco cosa significa per i mutui

Il mercato si attende un Euribor fino al 3,75%, specchio di tassi BCE sui depositi ai massimi storici. Ecco l'impatto sui mutui.
2 anni fa
2 minuti di lettura
Mutuo casa, tasso fisso o variabile?
Mutuo casa, tasso fisso o variabile? © Licenza Creative Commons

Anche le “colombe” più tenaci come Fabio Panetta dentro la Banca Centrale Europea (BCE) si sono arrese al fatto che i tassi d’interesse continueranno a salire. E spingendosi fino a raggiungere probabilmente i massimi storici. Il mercato prende nota e ormai le aspettative sull’Euribor a 3 mesi confermano questa sensazione. Questo tasso è già salito a ridosso del 2,70% dal -0,57% a cui viaggiava a inizio 2022. Per i futures, che altro non sono che contratti stipulati tra privati sulla base di scommesse sull’andamento futuro, raggiungeranno il 3,75% entro il mese di settembre.

Euribor 3 mesi

Euribor segnala tassi BCE record

Poiché questo tasso riflette il tasso sui depositi bancari applicato dalla BCE, ciò significa che questi salirà al massimo storico toccato per pochi mesi a cavallo tra il 2000 e il 2001, cioè agli albori dell’euro. E il tasso di riferimento dovrebbe così portarsi al 4,25%, anche in questo caso ai massimi a cui fu mantenuto tra il 2000 e il 2008. Fu tagliato solo dopo la crisi mondiale scatenata dal fallimento di Lehman Brothers.

Al board di inizio febbraio, i tassi di riferimento sono stati portati dalla BCE al 3% e quelli sui depositi bancari al 2,50%. Erano rispettivamente a zero e -0,50% fino al luglio scorso. Nella sua pur breve storia, l’istituto non aveva mai adottato una stretta monetaria così veloce. Le implicazioni per il mercato dei prestiti e mutui sono chiare e tutte negative per i prossimi mesi. Il costo del denaro sarà più alto. Le banche aumenteranno i tassi d’interesse sui nuovi mutui e sui mutui a tasso variabile già erogati. E verosimilmente ridurranno i prestiti per minimizzare il rischio di inadempienze.

Rate mutui sempre più alte

Prendiamo un mutuo a tasso variabile da 100.000 euro contratto in questi giorni con spread a 100 punti base (1%) per 25 anni. In questo momento, il TAEG risulterebbe al 3,70%. Da qui a settembre, stando alle previsioni, si porterebbe al 4,75%.

La rata mensile s’impennerebbe da 511 a 570 euro, cioè dell’11,5%. Per il mutuo a tasso fisso il discorso diventa un po’ più complicato. I tassi Eurirs risentono più delle aspettative d’inflazione che non delle condizioni monetarie di breve periodo. E può benissimo accadere, com’è già accaduto negli ultimi mesi, che un rialzo dei tassi BCE “raffreddi” tali aspettative e paradossalmente contragga i tassi a lungo termine.

Cercando di misurare le attuali aspettative d’inflazione in Germania, principale economia europea, dal mercato dei Bund emerge che esse siano al 2,40% in media per i prossimi dieci anni. Si tratta di un valore significativamente superiore al target BCE del 2%. E questo implica per Francoforte la necessità di intervenire per evitare che le aspettative si disancorino stabilmente. Dunque, l’Euribor a 3 mesi al 3,75% da qui a sei mesi non sarebbe un abbaglio, bensì la presa d’atto che, prima di essere cessata, la stretta sui tassi sarà ben più dolorosa delle previsioni passate.

A quando taglio dei tassi?

Per i titolari di mutui a tasso variabile, però, il vero dato è un altro, ossia la permanenza dell’Euribor ai livelli massimi. Entro la fine dell’anno prossimo, il mercato si aspetta una discesa al 3,10%. E a fine 2025 scenderebbe ancora al 2,85%. Prendiamo questi dati “cum grano salis”, consideriamoli più una semplice tendenza. Il taglio dei tassi avverrebbe intorno alla metà del 2024 e non sarebbe drastico. Ma tutto dipenderà dall’evoluzione dei dati macro, a partire proprio dall’inflazione. Per il momento non sarebbe credibile fare previsioni sul dopo-stretta.

[email protected] 

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Meloni in India a marzo
Articolo precedente

Giorgia Meloni sarà in India a marzo per incontrare Modi, business al centro del vertice bilaterale

poster enea accoglie la fine cessione del credi
Articolo seguente

Il poster ENEA accoglie la fine della cessione del credito nei bonus casa