È in arrivo l’euro digitale, una moneta pubblica in forma elettronica, che la Banca Centrale Europea sta pensando di lanciare nei prossimi anni, come modalità di pagamento che andrà ad affiancarsi al contante e alle carte di pagamento. secondo quanto riportato sul sito della BCE, a partire dal 1° novembre inizierà la fase di preparazione della nuova valuta digitale. L’istruttoria, iniziata nell’ottobre 2021, ha dato buoni frutti, si tratta adesso di dare avvio alla fase più concreta. Come sottolinea Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano, occorre “disegnare operativamente come funzionerà l’euro digitale”, aggiungendo che “ci aspettano quindi due o tre anni in cui la banca centrale, insieme agli interlocutori del mercato, disegnerà nel dettaglio le tecnologie che daranno vita al progetto”.
Cosa cambierà nei pagamenti
La situazione attuale è facilmente riassumibile. L’euro esiste nella sua forma fisica, monete e banconote, e in più le banche danno la possibilità di effettuare pagamenti digitali che, in molti casi, facilitano la vita del cittadino.
All’interno di questo sistema ben rodato, si inserirà una terza modalità di pagamento: l’euro digitale. Semplificando al massimo, la BCE emetterà euro direttamente in formato digitale e immateriale, così in breve tempo potremo avere un portafoglio digitale direttamente sui nostri computer e sui nostri smartphone.
La domanda da porsi, però, è per quali tipologie di pagamenti e quale funzione assumerà: si andrà verso la fine del contante o dei pagamenti digitali offerti dagli istituti di credito? Questi ultimi come potrebbero prenderla? E i cittadini sono disposti a rinunciare definitivamente al contante? Al momento, gli osservatori affermano che è da escludersi che l’euro digitale possa entrare in concorrenza con le altre modalità, anche perché, nei primi tempi, non sarà possibile avere un portafoglio con più di 30mila euro digitali.
La vera questione, dunque, riguarda il modo in cui sarà disegnato. Quali vantaggi potrà offrire? Quale comodità di utilizzazione? L’idea è che l’euro digitale trovi delle forme specifiche di applicazione, vale a dire per tipologie particolari di pagamento. Ma tutto è ancora in forse, del resto la fase di preparazione non è ancora iniziata. La BCE sottolinea come si stia lavorando a questa innovazione “sia per rendere un po’ più digitale il contante, sia per togliere potenza ad alcuni attori d’oltreoceano che oggi governano per lo più i pagamenti digitali europei”.
Euro digitale, dal 1° novembre inizia la fase di preparazione: quali saranno i vantaggi?
Ma la vera domanda da porsi riguarda i possibili vantaggi dell’utilizzazione dell’euro digitale per il cittadino. Perché e in che contesti, insomma, si dovrebbe prediligere questa forma di pagamento? Secondo Valeria Portale, il vero vantaggio è che si tratterà di una modalità che raccoglie in sé gli aspetti positivi del contante e quelli dei pagamenti digitali. Da un lato, infatti, esattamente come il contante l’euro digitale dovrebbe essere disegnato per rispettare la privacy nei pagamenti, cosa che non accade con le banche che sanno sempre tutto quello che facciamo. Dall’altro sarà assimilabile ai classici pagamenti digitali, risultando efficiente, rapido e immediato.
La seconda questione riguarda il tema della cosiddetta “programmabilità”. Secondo quanto riportato da Wired, non sembra essere impossibile che l’euro digitale possa essere utilizzato per permettere i “trasferimenti programmabili”.
Valeria Portale sottolinea che una delle potenzialità riguardi, ad esempio, “un sistema che banalmente mi possa consentire di canalizzare sul mio conto il netto e direttamente all’erario l’Iva, o di ricevere un bonus governativo dopo aver verificato in automatico che io abbia i requisiti per ottenerlo”.
In questo senso, la programmabilità ha usi potenzialmente molto vasti e tutti da esplorare: questa sarà la sfida maggiore per l’euro digitale.
In sintesi..
1. Si è conclusa la fase di istruttoria sull’euro digitale, predisposta dalla Banca Centrale Europea, e a partire dal 1° novembre inizierà la fase di preparazione, vale a dire il momento in cui si deciderà quali saranno le funzioni della nuova valuta digitale
2. In attesa che inizi la concertazione su come ‘disegnare’ la nuova moneta digitale, quello che possiamo dire è che non sostituirà né il contante né le carte di pagamento associate a un conto bancario, ma sarà una terza modalità di pagamento
3. Quali sono i possibili vantaggi? Innanzitutto, si ritiene che possa assommare in sé le caratteristiche positive del contante, la privacy nei pagamenti, e quelle dei pagamenti digitali, la velocità e la facilità
4. Un altro vantaggio sarebbe quello della programmabilità, ma è chiaro che su questo punto occorrerà vedere come coloro che disegneranno l’euro digitale sapranno muoversi all’interno del settore pubblico e privato.