Un nuovo strumento di pagamento è ormai alle porte, stiamo parlando dell‘euro digitale. C’è il sostegno della Banca Centrale che lo incentiva fortemente come nuova valuta per effettuare pagamenti all’interno dell’Unione Europea. Ma come funziona questa nuova forma di pagamento?
Quando si tratta di novità, gli italiani sono sempre scettici, soprattutto se si tratta di soldi. Pensiamo soprattutto agli anziani, i soggetti che meno riescono ad adattarsi a questo tipo di cambiamenti. Ma niente paura, l’importante è riuscire ad informarsi e utilizzare nel modo migliore le novità che il mondo ci propone con l’avvento della digitalizzazione.
Euro digitale, come funziona?
Innanzitutto, partiamo col dire che la nuova forma di pagamento non sostituirà definitivamente il contante. Il nuovo che avanza comunque ha già tracciato i primi passi, soprattutto negli altri paesi. In Cina, ad esempio, è particolarmente sviluppato, tanto che alle Olimpiadi di Pechino si poteva pagare con lo Yuan digitale, cosa che ha fatto registrare acquisti per il valore di 315 mila dollari al giorno. Negli Stati Uniti invece sono al lavoro grandi realtà finanziare come Citigroup, Wells Fargo & Co e Mastercard, le quali stanno lavorando a un progetto pilota che dovrebbe completarsi in 12 settimane a rendere disponibile il dollaro digitale. Ma quali sono i progetti per il nostro continente?
In Europa le cose sembrano procedere molto più a rilento. La BCE ha iniziato i lavori ad ottobre dello scorso anno, prevedendo due anni per approdare allo step successivo, quello relativo alla realizzazione. Al momento si sta lavorando non solo al design, ma soprattutto alle caratteristiche della valuta, le quali dovranno rispettare le norme relative alla nostra privacy. Per il terzo trimestre del 2023 sono previste le fasi relative alla realizzazione, dopodiché serviranno altri 3 anni circa per per completare la fase successiva.
Come effettueremo i nostri pagamenti?
Ne abbiamo fatta di strada dai tempi del baratto. Ora spunta una nuova forma di pagamento che negli anni potrebbe sostituire anche il contante. Come dicevamo, però, i soldi non verranno sostituiti completamente, quindi a quanto pare si potrà continuare ad utilizzarlo. Lo scopo dell’euro digitale però è proprio quello di offrire un metodo alternativo al pagamento liquido, senza però utilizzare le carte di credito delle banche private. Sul sito ufficiale della BCE si legge:
“In un mondo in cui i cittadini ricorrono sempre più ai pagamenti elettronici e in cui il mercato dei pagamenti digitali continua a crescere, un euro digitale offrirebbe a tutti – famiglie e imprese, piccole e grandi – un’ulteriore soluzione di pagamento in moneta di banca centrale”.
In sostanza, parliamo di uno strumento che somiglierà molto alle criptovalute, ma sarà centralizzato, al fine di eliminarle in qualsiasi modo sia la privatizzazione che la sua fluidità, essendo le cripto soggette a continui mutamenti di valore. L’euro digitale sarà semplicemente un software, quindi molto simile ai pagamenti che facciamo con PayPal. Sulla questione è intervenuto anche Matteo Navacci, consulente per la protezione dei dati e co-fondatore dell’associazione Privacy Network.
“L’euro digitale sarà un software, sostanzialmente, nelle mani della BCE, dei governi e che permetterà l’emissione di token, che chiameremo euro digitale. L’unica differenza dalle criptovalute è che sarà centralizzato e nelle mani degli organi statali autorizzati”.
La questione della privacy
Come già accennato da Novacci, molta importanza sarà offerta alla questione privacy. L’euro digitale infatti non sarà anonimo, ma raccoglierà i dati di coloro che lo utilizzano.
“Fra gli obiettivi della BCE ci sono lotta alla criminalità, al riciclaggio, all’evasione; ci sono le politiche climatiche. Per queste finalità serviranno una certa quantità di dati, anche estesi”.
L’UE sta studiando anche una serie di incentivi per aiutare le persone ad adottare questo metodo di pagamento. Il fine è quello di eliminare il contante nel giro di qualche anno, ma non di abolirlo. Semplicemente le persone dovrebbero essere invogliate ad utilizzare questa nuova moneta tecnologica perché più conveniente. Staremo a vedere se funzionerà.