Euronics-Galimberti rischia il fallimento e 250 posti di lavoro in Veneto e Lombardia sono altrettanto a rischio. Il tribunale fallimentare di Milano ha infatti dichiarato l’insolvenza di Galimberti-Euronics, nota catena di negozi di elettronica, che porta inesorabilmente verso l’amministrazione straordinaria del gruppo. Ora si dovrà decidere insieme al Mise se Euronics–Galimberti sarà destinata al fallimento o all’amministrazione controllata.
250 lavoratori rischiano il posto di lavoro
Tempi duri per Euronics-Galimberti. Il commissario, nominato dal giudice Sergio Rossetti, ha 30 giorni di tempo per fare una relazione e di conseguenza decidere se la catena potrà continuare ad operare sul mercato oppure no.
La decisione coinvolge 11 punti vendita tra Veneto e Lombardia in cui lavorano 250 persone che rischiano il posto. La palla, insomma, passa al Ministero dello Sviluppo economico, dopo che la società si era vista anche rifiutare due concordati preventivi e un debito arrivato a 90 milioni di euro.
Quale destino per i 250 lavoratori
La crisi nera di Euronics-Galimberti si abbatte soprattutto sui dipendenti che hanno davanti due pesanti scenari: da un lato il licenziamento, dall’altro se si troveranno imprenditori ad acquisire i punti vendita, la possibilità di poter essere ricollocati.
In una recente nota Euronics ha fatto sapere che:
” le vicende della Galimberti Spa coinvolgono esclusivamente la Galimberti Spa.
Con oltre 400 punti vendita in Italia, a insegna “Euronics”, “Euronics City” ed “Euronics Point”, di cui 205 di proprietà e 198 in affiliazione, con una forza occupazionale di oltre 4.700 dipendenti e gestiti da imprese giuridicamente indipendenti e radicate nel territorio italiano, il marchio “Euronics” esprime un giro d’affari complessivo di oltre 1,6 miliardi di euro al netto d’iva.
Le forti difficoltà di Galimberti Spa che speriamo – anche pensando alle maestranze – possano essere prontamente risolte, non possono dunque essere associate in alcun modo al marchio “Euronics” nel suo complesso, ad Euronics Italia Spa e tantomeno alle sue imprese Socie”
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