Euronics-Galimberti a rischio fallimento: 250 lavoratori in bilico

250 dipendenti di Euronics-Galimberti rischiano il licenziamento dopo che il tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato l'insolvenza.
di
5 anni fa
2 minuti di lettura

Euronics-Galimberti rischia il fallimento e 250 posti di lavoro in Veneto e Lombardia sono altrettanto a rischio. Il tribunale fallimentare di Milano ha infatti dichiarato l’insolvenza di Galimberti-Euronics, nota catena di negozi di elettronica, che porta inesorabilmente verso l’amministrazione straordinaria del gruppo. Ora si dovrà decidere insieme al Mise se EuronicsGalimberti sarà destinata al fallimento o all’amministrazione controllata. 

250 lavoratori rischiano il posto di lavoro 

Tempi duri per Euronics-Galimberti. Il commissario, nominato dal giudice Sergio Rossetti,  ha 30 giorni di tempo per fare una relazione e di conseguenza decidere se la catena potrà continuare ad operare sul mercato oppure no.

Ovviamente, a rimetterci saranno anche i lavoratori. La vicenda in realtà non è nuova. Già dal 2013 sono nettamente diminuiti i dipendenti, passando da 600 a 250. Questi ultimi, ad oggi, rischiano il posto. Secondo Danilo D’Agostino della Filcams Cgil, la situazione di EuronicsGalimberti, che va avanti da anni, ha portato a una “massiccia dismissione della presenza dell’azienda sul territorio nazionale, con pesanti ripercussioni sull’occupazione, passata da oltre 600 addetti nel 2013 a circa 250 lavoratori nelle sole Lombardia e Veneto. La Galimberti a marchio Euronics pur ricorrendo agli ammortizzatori sociali, non si e’ mai rilanciata sul mercato del settore soprattutto a causa di inadeguati investimenti, arrivando nelle ultime settimane all’improcedibilità del secondo concordato preventivo“.

La decisione coinvolge 11 punti vendita tra Veneto e Lombardia in cui lavorano 250 persone che rischiano il posto. La palla, insomma, passa al Ministero dello Sviluppo economico, dopo che la società si era vista anche rifiutare due concordati preventivi e un debito arrivato a 90 milioni di euro.

Quale destino per i 250 lavoratori

La crisi nera di Euronics-Galimberti si abbatte soprattutto sui dipendenti che hanno davanti due pesanti scenari: da un lato il licenziamento, dall’altro se si troveranno imprenditori ad acquisire i punti vendita, la possibilità di poter essere ricollocati.

Come ha spiegato Danilo D’Agostino della Filcams Cgil a Today.it: in caso di fallimento c’è l’alto rischio che si determini la perdita del lavoro per tutti i dipendenti, mentre in caso di esercizio provvisorio si potrebbe avere accesso all cassa integrazione straordinaria, strumento che ci permetterebbe di avere più tempo per lavorare e trovare soluzioni che non compromettano la continuità lavorativa, sia che pubblichi un bando di acquisizione, sia che si cerchino degli imprenditori interessati”. Bisognerà quindi attendere 30 giorni per saperne di più. 

In una recente nota Euronics ha fatto sapere che:

”  le vicende della Galimberti Spa coinvolgono esclusivamente la Galimberti Spa.

Con oltre 400 punti vendita in Italia, a insegna “Euronics”, “Euronics City” ed “Euronics Point”, di cui 205 di proprietà e 198 in affiliazione, con una forza occupazionale di oltre 4.700 dipendenti e gestiti da imprese giuridicamente indipendenti e radicate nel territorio italiano, il marchio “Euronics” esprime un giro d’affari complessivo di oltre 1,6 miliardi di euro al netto d’iva.

Le forti difficoltà di Galimberti Spa che speriamo – anche pensando alle maestranze – possano essere prontamente risolte, non possono dunque essere associate in alcun modo al marchio “Euronics” nel suo complesso, ad Euronics Italia Spa e tantomeno alle sue imprese Socie”

Leggi anche: Fallimento Mercatone Uno: nessun rimborso, beffa per 10mila clienti

Per rettifiche, domande, informazioni o comunicati stampa scrivete a [email protected]

 

carta docente
Articolo precedente

Carta Docente: fino a quando si potranno acquistare tablet e pc?

Dichiarazione redditi 2022, le novità del modello persone fisiche
Articolo seguente

Indennizzo commercianti per la cessazione dell’attività: nuove indicazioni dall’INPS