Scarsi ascolti in Italia per l’Eurovision
L’Eurovision attira la media di 30-40.000 turisti ogni anno nella città che l’organizza e si registrano centinaia di posti di lavoro creati full-time, grazie all’evento. La media degli ultimi 5 anni è di circa 300. Non male per quattro canzonette, spesso al limite dell’imbarazzante, ma di certo non giustifica il sostenimento di un costo abnorme per la TV pubblica costretta a sobbarcarsi un onere, in cambio di vantaggi limitati.
Di certo, se può avere senso, anche economico, organizzare l’Eurovision nei paesi scandinavi, dove il pubblico va in delirio per l’evento e rimane incollato alla TV a seguirlo, il problema si pone proprio per l’Italia, dove gli ascolti sono sempre bassissimi, tanto che la semi-finale di settimana scorsa è stata trasmessa su Rai 4, non sicuramente una rete di punta, seguita da appena mezzo milione di persone.
Sarà, ma le probabilità che quest’anno Gabbani vinca sono elevate. E’ partito super-favorito, essendo divenuta la sua “Occidentalis Karma” ormai una hit europea. D’altra parte, per quanto ridicolo possa apparire a tratti, l’Eurovision consente a chi gareggia di essere notato da un pubblico mondiale (vi partecipa anche l’Australia) di centinaia di milioni di persone, un’opportunità quasi unica per entrare nelle orecchie di milioni di utenti stranieri.