La pratica di utilizzare droni per stanare gli evasori fiscali di sta diffondendo in tutta Europa. Il precursore dell’utilizzo è il governo spagnolo che, grazie all’utilizzo dei droni e dei satelliti ha scoperto l’esistenza di 1,7 milioni di costruzioni illegali.
Evasori fiscali, quindi, ma anche cittadini che hanno svolto lavori edili illegali e non dichiarati al Fisco.
Visto il successo ottenuto dall’utilizzo dei droni anche il governo italiano e quello greco hanno iniziato a servirsene per riuscire a superare la crisi finanziaria grazie alle maggiori entrate fiscali.
Droni: come sono utilizzati dal Fisco?
I droni sono velivoli telecomandati senza pilota forniti, però, di una telecamera che registra quanto viene sorvolato. Il governo dell Spagna nel 2014 ha messo in vigore il sistema di utilizzo dei droni per un sistema più efficace per la lotta all’evasione fiscale riscontrando 1,7 milioni di irregolarità nei comuni del Paese (circa la metà degli 8100 che lo compongono) sotto sorveglianza aerea.
Lavori in nero, piscine costruite senza autorizzazione, creazione di terrazze coperte o giardini, trasformazioni che permettono ai proprietari degli immobili di non pagare l’imposta sul bene immobiliare per intero tenendo nascoste le migliorie.
Secondo quanto riportato dal quotidiano El Mundo il costo dell’operazione è stimato sugli 80milioni di euro solo per il 2014 ma è da tener presente che gli evasori scoperti hanno dovuto pagare, oltre alle tasse dovute, per un totale di 1,25 miliardi, una multa di 60 euro.
Oltre il 70% degli immobili presi in esame, infatti, non risultava conforma alle regole del Paese. Il Ministero delle Finanze, inoltre, ha stimato che anche se i costi dell’operazione sono abbastanza alti, per ogni euro investito sono stati recuperati con le imposte sui beni immobili 16 euro.
Droni: l’utilizzo è legittimo?
Dal 2012 il governo spagnolo ha investito molto nella lotta all’evasione fiscale moltiplicando quelle che sono le misure volte a combattere l’evasione.