Evasione fiscale fino a 82 miliardi, le partite Iva le più colpite

È in calo l'evasione fiscale in Italia, ma i numeri restano altissimi. Si evade per un totale di 82 miliardi di euro.
6 ore fa
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Lotta all'evasione fiscale inutile. Il nostro problema sono i crediti fiscali non riscossi.
Lotta all'evasione fiscale inutile. Il nostro problema sono i crediti fiscali non riscossi © Pixabay

Numeri terrificanti per quanto riguarda l’evasione fiscale nel nostro Paese, eppure il dato è positivo. Questo perché la percentuale precedente era ancora peggiore, quindi ci troviamo in sostanza con un fenomeno in calo da anni, benché il problema rimanga altissimo, soprattutto per chi ha partita Iva. Andiamo ad analizzare quindi questi dati. Nel 2021, si stima che l’evasione abbia raggiunto 82 miliardi di euro, in leggera riduzione rispetto agli 85 miliardi dell’anno precedente (-3,8%) e ai più di 100 miliardi del 2019. Sebbene il trend sia positivo, i numeri sono ancora elevati e mostrano come il problema sia lontano dall’essere risolto.

Evasione fiscale e contributiva: cosa comprendono?

Quando si parla di evasione fiscale, si fa riferimento al mancato pagamento delle imposte dovute allo Stato. Tuttavia, esiste anche l’evasione contributiva, che riguarda le somme non versate agli enti previdenziali. Entrambi i fenomeni sono correlati e contribuiscono a quella che viene definita “evasione complessiva”. La riduzione della propensione all’evasione, passata dal 17% del 2019 al 15% nel 2021, indica un miglioramento, ma è ancora lontana dagli obiettivi di un sistema fiscale equo e trasparente.

Le categorie più inclini all’evasione sono le partite IVA e le piccole imprese, che nascondono circa il 70% delle imposte dovute. Al contrario, tra i lavoratori dipendenti, l’evasione è significativamente inferiore, complice il sistema di ritenuta alla fonte che rende più difficile eludere le tasse. Un dato significativo emerge dall’analisi del cosiddetto tax gap, ovvero la differenza tra quanto lo Stato dovrebbe incassare e quanto effettivamente riceve. Nel 2021, dei 82 miliardi di euro di evasione, ben 72 miliardi riguardano imposte come Irpef, Iva e Ires, mentre i restanti 10 miliardi sono relativi ai contributi previdenziali non pagati.

L’imposta più evasa è l’Irpef, in particolare quella dovuta dai lavoratori autonomi. Nel 2021, il tax gap per questa categoria ha toccato il 66,8%, traducendosi in un ammanco di oltre 29 miliardi di euro.

Di contro, l’evasione tra i lavoratori dipendenti è minima (2,3%). Segue l’Iva, con una perdita di 17,8 miliardi nel 2021. Nonostante il miglioramento registrato rispetto agli anni precedenti, l’Italia rimane il Paese europeo con il maggior gettito Iva non incassato.

Numeri in calo, come mai?

Il calo dell’evasione fiscale registrato tra il 2020 e il 2021 è attribuibile principalmente alla riduzione dell’evasione dell’Iva, grazie a misure come l’introduzione della fatturazione elettronica e lo split payment. Inoltre, l’obbligo per gli esercenti di accettare pagamenti elettronici, attivo dal 2022, potrebbe favorire un’ulteriore riduzione dell’evasione nei prossimi anni. Un’altra misura introdotta per combattere il fenomeno è il concordato preventivo biennale, previsto dal governo Meloni, che mira a ridurre l’evasione tra le partite IVA.

In modo sorprendente, l’Italia ha già raggiunto l’obiettivo fissato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) di ridurre l’evasione fiscale del 15% entro il 2024. Questo risultato è un segnale positivo, ma la strada verso una lotta definitiva contro l’evasione è ancora lunga. L’evasione fiscale è più diffusa tra le piccole imprese e i professionisti, che hanno maggiori margini di manovra per nascondere parte dei loro guadagni. Le grandi aziende, invece, tendono a evadere meno, grazie a controlli più stringenti e a strutture interne di contabilità più complesse.

Una parte significativa dell’evasione deriva dalla mancata emissione di fatture o scontrini, spesso concordata tra fornitore e cliente per eludere il pagamento delle imposte. Questo fenomeno è particolarmente comune nei settori in cui i pagamenti avvengono in contanti, rendendo più difficile la tracciabilità delle transazioni. Anche le imposte locali, come l’Imu e la Tari, sono oggetto di evasione. Si stima che i Comuni perdano ogni anno il 21,4% del gettito previsto, per un totale di oltre 5 miliardi di euro. Una delle cause principali è rappresentata dalle cosiddette “case fantasma”, ovvero immobili non registrati correttamente.

In sintesi…

  • L’evasione fiscale in Italia è in calo, ma nel 2021 ha raggiunto ancora 82 miliardi di euro, con Irpef e Iva tra le imposte più evase.
  • Le misure come la fatturazione elettronica e i pagamenti elettronici hanno contribuito a ridurre l’evasione, ma resta diffusa tra piccole imprese e partite IVA.
  • Anche le imposte locali come Imu e Tari subiscono evasione, con una perdita del 21,4% per i Comuni.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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