Roberto Petrini ha pubblicato su Repubblica la classifica delle sette tasse maggiormente oggetto di evasione fiscale nel nostro Paese ricostruita secondo i dati della Corte dei Conti letti in maniera incrociata con quelli della Commissione Giovannini. Un elenco che sta già facendo il giro del web e che si dimostra senza dubbio di grande attualità in un momento di grande sensibilizzazione pubblica sulla lotta all’evasione.
TASSE PIU’ EVASE IN ITALIA: TRISTE CLASSIFICA
Queste sette voci da sole rappresentano secondo le stime l´80 per cento del gettito tributario.
Gli studi di settore, relativamente all’anno di imposta 2009, hanno messo in evidenza l’ammontare del gap tributario, ovvero la differenza tra quanto guadagnato e quanto risulta dalle dichiarazioni dei redditi. Quest’analisi permette un approccio più dettagliato a quella che è stata spesso definita in maniera generica come “economia sommersa”.
Vediamo allora quanto incidono sul Fisco le sette tasse più evase.
Al primo posto troviamo l’Irpef, che rappresenta il 41,4% dell’importo totale evaso. A contribuire a questa erosione dell’Irpef è anche l’evasione dell’Iva, che ha come diretta conseguenza quella di abbassare il reddito imponibile. Ma gioca un ruolo determinante anche il lavoro in nero
Seconda posizione per l’Iva, che da sola rappresenta una percentuale di evaso pari al 37,7% ma che risulta essere ancora più grave perché dal suo mancato pagamento conseguono, come abbiamo visto sopra, valori non corrispondenti al reale per il pagamento di tasse che dipendono dal reddito, come Irpef, Ires e Irap.
Questi ultimi si piazzano rispettivamente al terzo (32,6%) e quarto posto.
Nonostante la riforma e l’introduzione della cedolare secca sugli affitti, l’imposta di registro, continua ad essere una tassa molto evasa.
Non è una sorpresa trovare in questa classifica il canone Rai, che spesso viene citato proprio come la tassa più evasa dagli italiani. La questione relativa al canone Rai peraltro apre una serie di considerazioni eterogenee e non attinenti in questa sede, che vanno dalla legittimità della tassa stessa fino alla qualità e all’imparzialità dei servizi offerti dalla tv pubblica.
Settimo e ultimo posto per il bollo auto. Ricordiamo a tal proposito che per gli automobilisti con bollo in scadenza a dicembre 2011, e per quelli che hanno immatricolato l’auto tra il 22 dicembre 2011 e il 21 gennaio 2012, il termine ultimo per pagare regolarmente il bollo è il 31 gennaio 2012.
In totale l’ammanco per lo Stato è di circa 120 miliardi di euro, pari al 28% delle tasse pagate. Intanto Mario Monti affonda un nuovo colpo all’evasione fiscale promettendo di stanare chi non paga le tasse e avvertendolo del fatto che sta dando ai propri figli un “pane avvelenato”, metafora emblematica per riferirsi ad una società non vivibile.