L’Agenzia delle Entrate ha stilato il rapporto delle dichiarazioni dei redditi relativo all’anno 2016. In tema di evasione fiscale, si possono facilmente individuare delle professioni più a rischio rispetto alle altre, grazie ai dati forniti dall’Agenzia. Il popolo italiano non ha mai brillato da questo punto di vista, risultando spesso assente ingiustificato al momento di dichiarare i redditi percepiti l’anno prima. Oggi, possiamo conoscere le categorie che si comportano peggio, ma anche quelle più virtuose agli occhi del fisco.
Barbieri e parrucchieri più a rischio evasione fiscale
Tra un taglio ed un altro, può capitare con una certa frequenza scordarsi di aver reso un servizio ad uno o più clienti. E così, quando occorre compilare la dichiarazione dei redditi, i conti spesso non tornano. O meglio, ai diretti interessati sì, all’Agenzia delle Entrate no. I barbieri e i parrucchieri che sono in regola rappresentano il 45 per cento dell’intera categoria. L’altro 55 per cento invece dichiara redditi più bassi rispetto a quelli effettivamente percepiti.
A finire nel mirino del Fisco italiano sono anche le lavanderie. La percentuale, in questo caso, è di poco superiore al 50 per cento. A ruota, seguono i fiorai al dettaglio, a rischio evasione fiscale per il 48 per cento. Percentuali altissime, relative ad uno degli aspetti fondamentali della società del nostro Paese. Stupisce che un lavoratore su due appartenente alle professioni qui citate non rispetti i parametri fiscali. I conti continuano a non tornare anche a seguito della revisione. Le nuove percentuali, che si riferiscono ai soggetti in regola, sono del 64 per cento per barbieri, parrucchieri e lavanderie, il 70 per cento per i fiorai al dettaglio.
Evasione fiscale sconosciuta agli amministratori di condominio
Dal rapporto delle Agenzie delle Entrate, la professione più diligente risulta essere quella degli amministratori di condominio. Il 75 per cento compila correttamente la dichiarazione dei redditi da subito.
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