Nella nuova lista degli abituè dell’evasione fiscale stilata dalla GdF, medici e avvocati si confermano ai primi posti. Le fiamme gialle li chiamano evasori «paratotali». Insieme a dottori e legali indossano la maglia nera anche commercialisti e ingegneri. Secondo le stime il nero di questi professionisti supera la metà del loro effettivo volume d’affari.
Perchè rinunciare alla fattura non conviene
Complici di queste evasioni fiscali seriali sono i clienti, che accettano di rinunciare alla fattura in cambio di un lieve sconto sulla parcella (senza peraltro effettiva convenienza visto che in questo modo si perde chiaramente la possibilità di scaricare la spesa).
Controlli sui conti e redditometro: gli strumenti alleati della lotta all’evasione fiscale
Alleati del Fisco in questi controlli al tappeto sono le banche, grazie all’azione di controllo dei conti correnti, ma anche il redditometro: nel mirino il tenore di vita e i beni di lusso (suv, barche, etc). Ed è proprio l’ostentazione del benessere a far cadere nella rete del Fisco molti di questi professionisti, che dichiarano cifre troppo basse rispetto al tenore di vita che conducono. Esemplare il caso di un noto avvocato di Palermo che aveva nascosto al fisco entrate pari a 656 mila euro o quello di un medico di Carini che per quattro anni aveva addirittura omesso di presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’attività prestata in uno studio privato. I “fantasmi” del fisco non sono pochi e ne fanno parte anche commercianti e piccoli imprenditori
Ma c’è anche l’altra faccia della grande evasione fiscale: è quella che effettuano i datori di lavoro sull’Iperf.
La Guardia di Finanza, con i nuovi strumenti attuati, punta a scovare i grandi evasori, con la consapevolezza che a volte dietro alla fattura non emessa o all’Iva non dichiarata, si nasconde altro (il caso di Al Capone insegna).