Evasione fiscale: principali tipi, misure di contrasto e impatti

L’evasione fiscale mina le risorse pubbliche e crea ingiustizie economiche. Ecco tutte le sue forme e i tentativi di contrasto
2 settimane fa
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evasione fiscale
Foto © Pixabay

L’evasione fiscale rappresenta un fenomeno complesso e diffuso che assume varie forme, con gravi ripercussioni non solo sul sistema fiscale, ma anche sull’economia e sulla società.

Questo fenomeno si verifica quando un soggetto economico evita intenzionalmente di pagare le imposte dovute, utilizzando pratiche irregolari o illegali per ridurre l’onere fiscale. Vediamo di seguito le principali modalità con cui l’evasione fiscale si manifesta, analizzando in che modo ciascuna di esse influisce sul tessuto economico e sociale.

Evasione tramite mancata fatturazione e accordo fra le parti

Uno dei metodi più frequenti di evasione fiscale è legato alla mancata emissione della fattura o di qualsiasi documento fiscale che renda trasparente la transazione.

In questo scenario, il venditore (cedente) e l’acquirente (cessionario) trovano un accordo per evitare di formalizzare l’operazione, spesso con la promessa di uno sconto sul prezzo. Questo tipo di evasione è vantaggioso per entrambe le parti coinvolte: il venditore non è obbligato a dichiarare il ricavo e può quindi sottrarsi alle imposte. Il cliente beneficia di un costo ridotto rispetto al valore di mercato.

Questa forma di evasione è spesso associata a settori dove i pagamenti in contante sono più comuni, come quello dei servizi o della vendita al dettaglio. Sebbene possa apparire come un’operazione di convenienza, questa pratica indebolisce il sistema fiscale riducendo le entrate pubbliche e generando concorrenza sleale. Le imprese che evadono le imposte possono infatti offrire prezzi inferiori rispetto a quelle che operano nella legalità, distorcendo il mercato e penalizzando chi segue le regole.

Evasione fiscale: emissione fattura e mancata dichiarazione reddito

Un’altra forma di evasione fiscale avviene quando il venditore emette correttamente il documento fiscale, incluso l’importo dell’IVA, ma non dichiara il reddito percepito. In questa situazione, il cliente paga un prezzo che include l’imposta, convinto che tutto sia regolare.

Tuttavia, il venditore sottrae quel ricavo all’imponibile fiscale, evitandone così la dichiarazione.

Questa tipologia di evasione colpisce direttamente le entrate statali, poiché l’IVA raccolta non viene effettivamente versata allo Stato. In altre parole, pur essendo formalmente rispettati alcuni passaggi fiscali, come l’emissione della fattura o della ricevuta, manca la dichiarazione ufficiale e conseguente pagamento delle imposte. L’impatto di tale evasione è particolarmente dannoso, poiché nasconde un fatturato che, pur apparendo nelle scritture contabili, viene sottratto al controllo fiscale.

Rientra in questo tipo di evasione l’ipotesi di omissione della dichiarazione redditi anche da parte del contribuente senza partita IVA (lavoratore dipendente, pensionato, ecc.). Oppure ad esempio l’omessa presentazione della dichiarazione di successione ereditaria laddove obbligatoria.

Mancato versamento delle imposte dichiarate

Un terzo tipo di evasione riguarda i casi in cui il venditore emette la fattura e dichiara regolarmente l’operazione, ma omette di versare le imposte dovute. Si tratta di una pratica che si verifica frequentemente quando un’impresa o un professionista attraversano difficoltà finanziarie e, pur avendo obblighi fiscali riconosciuti, scelgono di non pagare quanto dovuto, a volte in attesa di periodi migliori. Oppure si pensi al contribuente senza partita IVA che presenta la dichiarazione redditi ma non versa le imposte che ne derivano.

Questa pratica può sembrare meno dannosa rispetto alle altre forme di evasione, poiché almeno la transazione è documentata e dichiarata. Tuttavia, comporta comunque un mancato introito per l’Erario, che vede sfumare parte delle sue risorse senza un’effettiva possibilità di recupero immediato. Spesso questi mancati pagamenti si accumulano, con effetti negativi sulla liquidità delle casse pubbliche e la conseguente necessità di introdurre nuove misure di controllo e recupero crediti.

Frodi fiscali e compensazioni indebite

L’ultima forma di evasione, tra le più complesse, comprende le false compensazioni di crediti e le frodi fiscali.

Questo tipo di evasione è più sofisticato e riguarda l’utilizzo di stratagemmi contabili per compensare debiti fiscali con crediti fittizi o inesistenti. Ad esempio, un’impresa può dichiarare di avere crediti fiscali che, in realtà, non sono mai stati maturati, e utilizzare tali crediti per ridurre il proprio debito verso l’Erario.

In altri casi, si ricorre a vere e proprie frodi, che possono coinvolgere una rete di soggetti e operazioni simulate, ideate per ingannare il sistema fiscale. Ne sono un esempio le frodi recenti avvenute nel campo della cessione crediti e sconto in fattura nel campo dei bonus edilizi. Queste pratiche sono particolarmente pericolose, poiché richiedono un alto livello di competenze tecniche e spesso sfuggono ai controlli ordinari. Le frodi fiscali erodono gravemente la fiducia nel sistema tributario e, una volta scoperte, richiedono interventi di recupero complessi e lunghi procedimenti legali.

Le conseguenze dell’evasione fiscale sull’economia e sulla società

L’evasione fiscale ha ripercussioni ben più ampie del semplice mancato introito per lo Stato. Quando una parte della popolazione economica evita di pagare le tasse, la pressione fiscale aumenta inevitabilmente su chi le versa regolarmente. Questo meccanismo crea una distribuzione iniqua dell’onere fiscale, con i cittadini onesti che finiscono per finanziare i servizi pubblici anche per coloro che evadono.

Inoltre, la riduzione delle entrate pubbliche limita la capacità dello Stato di fornire servizi essenziali, come istruzione, sanità e infrastrutture. L’evasione fiscale contribuisce così a un circolo vizioso, in cui la mancanza di risorse costringe il governo a tagliare i servizi o ad aumentare le tasse, generando malcontento tra i cittadini e, paradossalmente, incentivando ulteriori comportamenti evasivi.

Strategie per contrastare l’evasione fiscale

Contrastare l’evasione fiscale è una priorità del governo. Tra le misure adottate rientrano l’introduzione di sistemi di tracciabilità dei pagamenti, come l’obbligo di pagamento elettronico per determinate transazioni e l’adozione di strumenti di controllo incrociato tra le dichiarazioni fiscali e le transazioni bancarie.

Ne è un esempio l’obbligo di pagare con strumento tracciabile la fattura di una spesa medica se si vuole avere la detrazione del 19%. Altro esempio, è l’ultima misura che potrebbe essere approvata con la manovra di bilancio 2025. Ossia, le trattenute sullo stipendio in caso di debiti tributari oltre 5.000 euro. La legge di bilancio 2025 è solo uno degli ultimi interventi normativi che contiene diverse misure di lotta all’evasione fiscale.

Inoltre, le tecnologie digitali stanno giocando un ruolo sempre più importante nel controllo fiscale. L’analisi dei big data consente alle autorità di individuare anomalie e schemi sospetti, facilitando l’identificazione degli evasori. Un esempio è il classico redditometro. Le campagne di sensibilizzazione hanno anche un impatto positivo, promuovendo la consapevolezza tra i cittadini e diffondendo una cultura della legalità e della responsabilità fiscale. Ci sono poi casi in cui il legislatore per combattere l’evasione chiede la collaborazione al contribuente. L’ultimo esempio è il CPB (concordato preventivo biennale). Uno strumento con cui fisco e contribuente si accordano sul reddito da dichiarare e le imposte da pagare, su due anni d’imposta (ovvero un solo anno se trattasi di contribuente forfettario).

Riassumendo…

  • L’evasione fiscale ha varie forme che riducono le entrate statali e penalizzano i contribuenti onesti.
  • Mancata fatturazione: accordi tra venditore e acquirente evitano la registrazione fiscale per risparmiare.
  • Documenti emessi, ma ricavi non dichiarati, sottraggono introiti fiscali nonostante l’apparente regolarità.
  • Omesso versamento delle imposte dichiarate compromette le risorse pubbliche, aggravando la crisi fiscale.
  • Frodi e compensazioni indebite sfruttano crediti fittizi e tecniche sofisticate per evitare imposte.
  • Misure di controllo e tracciamento digitale mirano a combattere l’evasione e incentivare la legalità.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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