Evasione fiscale: Tiziano Ferro e Dolce & Gabbana nel mirino

Ancora casi di vip che nascondono al fisco italiano i loro guadagni
13 anni fa
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EVASIONE FISCALE: ANCORA VIP SOTTO ACCUSA – Sicuramente non sono i primi personaggi famosi a cui il fisco si interessa e probabilmente non saranno neanche gli ultimi. Dopo il caso forse più eclatante di Valentino Rossi, alla lista dei presunti evasori milionari si aggiungono anche il cantante Tiziano Ferro e gli stilisti Dolce & Gabbana.

Al cantautore laziale l’agenzia delle entrate ha contestato mancati pagamenti di imposte per circa 5 milioni di euro ed altri 5 a titolo di imposte e di sanzioni.

Il caso è abbastanza simile a quello del famoso pilota ed anche la presunta residenza fittizia è la stessa, l’Inghilterra. In questo caso Tiziano Ferro avrebbe preso la residenza in Inghilterra usufruendo di un regime fiscale più favorevole rispetto all’Italia, ma di fatto ha dimorato nello Stato Italiano per più di 183 giorni essendo quindi di fatto residente in Italia ed assoggettato al fisco nostrano. Questa la motivazione dell’accertamento di oltre 10 milioni di euro recapitato al famoso cantante. Quest’ultimo non ha commentato la notizia ritenendola in parte errata e bisognosa di conferme.

 

Per quanto riguarda invece gli stilisti Dolce & Gabbana, la richiesta di imposte dovute e non pagate era stata fatta un po’ di tempo fà, e gli stilisti avevano inoltrato ricorso pendente in ultimo grado. La suprema Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del giudice di secondo grado che aveva prosciolto i due stilisti dai rilievi di natura penale perché il fatto non sussiste. Tuttavia la Corte di Cassazione ha stabilito che occorre nuovamente stabilire le eventuali colpe riguardanti i due contribuenti. In particolare, secondo la Procura, la società Dolce &Gabbana avrebbe trasferito i marchi della casa di moda ad una società lussemburghese, godendo di un tassazione agevolata, ma dovendo versare invece il dovuto al fisco italiano. Il prelievo fiscale sui profitti da imprese in Lussemburgo è pari al 4 per cento, e l’imponibile assoggettato al pagamento sarebbe dovuto essere di centinai di milioni di euro.

Agli stilisti viene quindi contestato il fatto di aver portato la residenza societaria in un paradiso fiscale ai solo fini del risparmio di imposta