Evasione fiscale vista da Nord a Sud, ecco alcuni dati che non ti aspetti

L'evasione fiscale non è un problema di Nord contro Sud, contrariamente alla narrazione imperante da decenni in Italia.
11 mesi fa
3 minuti di lettura
Evasione fiscale da Nord a Sud
Evasione fiscale da Nord a Sud © Licenza Creative Commons

Se tutti pagassimo le tasse, ciascuno di noi contribuenti ne pagherebbe di meno. E’ una frase che abbiamo letto e sentito dire almeno migliaia di volte in una intera esistenza. Siamo sicuri che sia veritiera? In teoria, il ragionamento non farebbe una grinza. Lo stato incasserebbe di più e chiederebbe ai suoi cittadini minori quattrini per far quadrare i conti. Ma i politici hanno la cattiva tentazione, ovunque e in ogni tempo nel mondo, di spendere di più quando si ritrovano a gestire più denari pubblici.

Tralasciamo questo dato, perché l’evasione fiscale resta un tema centrale nel dibattito italiano. Con un debito pubblico che si avvia a sfondare la quota dei 3.000 miliardi di euro forse già entro quest’anno, sopra il 140% del PIL, apprendere che l’economia sommersa ammonterebbe a 192 miliardi fa un certo effetto.

Pressione fiscale reale alle stelle

La pressione fiscale nel 2023 si è attestata al 42,5% del PIL, stando alla Cgia di Mestre, ma quella “reale” risulterebbe al 47,4%. La seconda si ottiene calcolando il peso di imposte e contributi per i contribuenti fedeli. In altre parole, pur in calo dello 0,2% sul 2022 grazie all’abbassamento di Irpef, taglio del cuneo fiscale e aumento modesto del PIL, il cittadino italiano che effettivamente paga tutto quello che lo stato gli richiede, finisce per essere strangolato dal Fisco.

Il Ministero di economia e finanze stima in 83,6 miliardi l’effetto dell’evasione fiscale, cioè la sottrazione di risorse allo stato o “tax gap”. Fin qui, nulla che fosse ignoto. Andiamo a verificare adesso i dati per area geografica. Da decenni, la vulgata comune vuole che il problema sia perlopiù radicato nel Meridione. E che nel Sud vi sia un’elevata propensione ad evitare di emettere fatture, scontrini e al lavoro nero, nessuno lo può mettere in dubbio.

Evasione fiscale, differenze Nord-Sud

Solo che, stando sempre alla Cgia, nelle otto regioni sotto Roma più Isole (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) l’ammontare dell’evasione fiscale è stimata in poco meno di 63 miliardi contro gli oltre 129 miliardi del Centro-Nord.

I dati grezzi, tuttavia, poco ci dicono sull’effettivo impatto del fenomeno. Dobbiamo, anzitutto, considerare che al Centro-Nord vivano esattamente i due terzi della popolazione (66,5%) e al Sud+Isole un terzo (33,5%).

Da questa lettura preliminare, otteniamo quanto segue: nel Centro-Nord si ha il 67,2% dell’intera evasione fiscale nazionale, un tasso superiore al 66,5% della relativa popolazione. Al Sud+Isole si ha il restante 32,8%, un po’ meno del 33,5% della popolazione ivi residente. Dunque, l’idea che i cittadini meridionali siano meno propensi a pagare le tasse sembrerebbe venir meno. Ancora una volta, però, dobbiamo rapportare le grandezze con le relative dimensioni economiche. Ebbene, nel 2021 nel Centro-Nord si produceva il 77,9% del PIL contro il 22,1% del Sud+Isole. In termini pro-capite, il reddito risultava di 36.190 euro nel primo e di appena 20.370 euro nel secondo.

Ed ecco che il valore percentuale dell’evasione fiscale sotto Roma torna a salire in rapporto al PIL: quasi al 16% contro meno del 10% nel Centro-Nord. In definitiva, un cittadino del Centro-Nord evade mediamente oltre 3.290 euro all’anno contro i 3.180 euro di un connazionale del Sud+Isole. Poiché il primo produce quasi l’80% in più di ricchezza, in percentuale risulta evadere molto di meno.

Il peso dei lavoratori autonomi

D’altra parte, che il problema dell’evasione fiscale non sia prettamente meridionale lo suggeriscono altri dati. I lavoratori autonomi sono la categoria con la maggiore propensione a sfuggire al Fisco. Lo dicono le statistiche ufficiali del governo, in base alle quali tenderebbero ad evadere l’Irpef per il 67,2%. In altre parole, in oltre due casi su tre non pagano quanto dovrebbero. E per più del 70% si concentrano al Centro-Nord, con le prime quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) ad incidere per circa la metà del totale.

Evasione fiscale fenomeno nazionale

In conclusione, possiamo dedurre quanto segue: l’evasione fiscale è un fenomeno nazionale e come tale va affrontato. Ma esistono diversità tra Nord e Sud. Nel primo si concentrerebbe tra i lavoratori autonomi, mentre nel secondo sarebbe una tendenza più diffusa, anche se per importi unitari minori. Detto con parole semplici, se vai a Napoli è più probabile che ti ritroverai a pizzicare un commerciante a non battere lo scontrino per molte più volte, mentre a Milano basta la singola mancata emissione di una fattura da parte di una grossa azienda per raggiungere e superare in valore assoluto gli importi evasi da una miriade di contribuenti meridionali.

Parlare di evasione di necessità al Sud e di avarizia al Nord è, però, un discorso fuorviante, falso e controproducente. Milioni di lavoratori in nero nelle regioni del Mezzogiorno sono il risultato spesso di una scarsa cultura del rispetto delle regole, che altera la concorrenza e costringe molte imprese a rimanere nell’area grigia dell’economia sommersa. Non esiste un’evasione fiscale buona e tollerabile e un’altra cattiva e da punire. Ci sono solo dati da sfruttare per capire dove e perché si annidino con maggiore frequenza i mancati pagamenti di imposte e contributi. E perlopiù prescindono dai territori.

[email protected] 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Promozione Trenitalia
Articolo precedente

4 offerte Trenitalia con sconti fino al 70%: ecco quali sono e come fare per averle

Collocamento nuovo BTp 7 anni e riapertura 30 anni
Articolo seguente

Nuovo BTp 2031 a 7 anni e riapertura della scadenza a 30 anni, cosa c’è da sapere