Nei prossimi mesi del 2025 entrerà in funzione un nuovo e sofisticato sistema di monitoraggio fiscale destinato a rafforzare la lotta contro l’evasione in Italia: l’evasometro.
Questo innovativo strumento è stato ideato per individuare i contribuenti che, pur avendo esposizioni debitorie rilevanti nei confronti del Fisco, risultano in possesso di disponibilità economiche elevate, soprattutto all’estero. Il progetto è stato illustrato nel dettaglio dal generale Luigi Vinciguerra. Responsabile del III reparto operazioni della Guardia di Finanza, durante un’audizione alla commissione Finanze del Senato presieduta da Massimo Garavaglia.
Evasomentro: un algoritmo per misurare il rischio fiscale
L’evasometro nasce come sistema di valutazione del rischio fiscale, con l’obiettivo di rendere più efficiente il contrasto all’evasione tributaria.
Il meccanismo si basa sull’analisi di una serie di indicatori selezionati. Tali indicatori, incrociati tra loro, permetteranno di assegnare un livello di rischio a ciascun soggetto monitorato. In particolare, verranno analizzati i contribuenti che presentano debiti significativi verso l’erario, ma che nel contempo possiedono patrimoni o disponibilità liquide collocate fuori dai confini nazionali.
A rendere possibile questa attività è lo scambio automatico di informazioni fiscali tra Paesi aderenti al Common Reporting Standard (CRS). Ossia, il protocollo internazionale che permette la trasmissione dei dati finanziari tra amministrazioni fiscali estere.
Un sistema orientato alla prevenzione
L’approccio dell’evasometro è incentrato non tanto sulla repressione ex post, quanto sulla prevenzione e l’individuazione tempestiva dei soggetti a rischio. Una volta che il sistema avrà classificato i profili più critici, la Guardia di Finanza potrà intervenire con controlli mirati e approfonditi, migliorando l’efficienza delle indagini fiscali e riducendo i margini per comportamenti opportunistici.
Non si tratta solo di recuperare quanto dovuto. Ma anche di colpire quei meccanismi che alterano il sistema economico e danneggiano la concorrenza leale tra imprese. In questa logica, l’evasometro rappresenta un passo importante verso un’intelligence fiscale sempre più tecnologica e proattiva.
Focus sui soggetti ad alta pericolosità fiscale
Uno degli aspetti più significativi del nuovo strumento è la sua capacità di focalizzarsi su quei contribuenti che, pur essendo inadempienti nei confronti del Fisco, continuano a movimentare ingenti somme di denaro, spesso all’estero. L’attenzione è rivolta in particolare a quelle situazioni che, grazie alla cooperazione internazionale in ambito tributario, appaiono incoerenti o sospette.
Il sistema potrà infatti rilevare incongruenze patrimoniali e segnalare soggetti che, a fronte di debiti superiori ai 50 mila euro, risultano titolari di conti correnti, investimenti o partecipazioni societarie all’estero non compatibili con la loro posizione fiscale dichiarata. Una volta identificati, tali soggetti verranno segnalati per ulteriori verifiche da parte della Guardia di Finanza.
Le strategie operative della Guardia di Finanza con l’evasometro
La Guardia di Finanza ha già messo in campo diverse strategie per contenere i fenomeni di evasione, e l’evasometro si inserisce in un piano più ampio di azione. Tra le misure più efficaci attualmente adottate, si segnala la chiusura d’ufficio delle partite IVA, utilizzata nei confronti di soggetti che pongono in essere condotte fraudolente.
Nel solo 2024, questa misura ha interessato oltre 3.800 posizioni.
Particolare attenzione viene rivolta ai fenomeni di distrazione del patrimonio, come ad esempio le cosiddette “società apri e chiudi” – strutture create ad hoc per generare crediti fiscali illeciti e poi abbandonate – o le frodi legate ai crediti d’imposta, molto diffuse in settori sensibili come quello edilizio o energetico.
La logica dell’incrocio dati per mirare i controlli
Il presidente della Commissione Finanze, Massimo Garavaglia, ha sottolineato come l’approccio basato sull’incrocio dei dati rappresenti una soluzione concreta per distinguere i contribuenti in buona fede da quelli che ricorrono agli strumenti agevolativi – come la rottamazione delle cartelle – con intenti strumentali. “Concentrare gli sforzi sui recidivi – ha dichiarato Garavaglia – è un atto di buon senso. Se si dispone di informazioni dettagliate e si effettuano controlli mirati, si possono isolare quei soggetti che sfruttano il sistema senza rispettarne le regole”.
Questo tipo di intervento ha l’obiettivo di rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e di tutelare chi adempie correttamente ai propri obblighi tributari. Inoltre, consente un uso più razionale delle risorse pubbliche, evitando controlli generici o inefficaci e puntando invece su azioni mirate e giustificate da solide evidenze.
Con l’evasomentro verso un fisco più moderno ed efficiente
L’introduzione dell’evasometro si inserisce in un contesto più ampio di digitalizzazione e riforma della macchina fiscale italiana. Il nuovo strumento rappresenta un passaggio strategico verso una gestione dei controlli sempre più orientata ai dati, capace di combinare la potenza dell’intelligenza artificiale con l’esperienza degli operatori sul campo.
La sfida dei prossimi anni sarà quella di potenziare l’interoperabilità tra le banche dati, migliorare la qualità delle informazioni raccolte e rendere il sistema fiscale più trasparente, equo e sostenibile. L’evasometro, in questo scenario, diventa un tassello fondamentale per costruire un rapporto più equilibrato tra cittadini, imprese e Stato, basato sulla responsabilità, sulla cooperazione e sul rispetto delle regole.
Riassumendo
- L’evasometro misurerà il rischio fiscale incrociando debiti e ricchezze estere.
- Obiettivo: identificare grandi evasori con disponibilità non coerenti con la posizione fiscale.
- Usa dati del Common Reporting Standard per monitorare patrimoni fuori dall’Italia.
- La Guardia di Finanza effettua controlli mirati sui soggetti ad alto rischio.
- Strumento utile per distinguere evasori seriali da contribuenti in buona fede.
- Parte di una strategia fiscale moderna basata su prevenzione e analisi intelligente dei dati.