È proprio il caso di dirlo: pensionati ed evasori di tutta la penisola italiana, unitevi! La classifica dei dieci migliori paradisi fiscali è cambiata parecchio e così anche la geografia del ‘vivere bene’. A partire dal 2014, infatti, il Common Reporting Standard, accordo siglato dai governi di ben 52 paesi (il cui numero è destinato a salite a 92 nel 2018), ha eliminato il cosiddetto ‘segreto bancario’, rendendo un po’ più semplice lo scambio e il reperimento di informazioni. In questo modo, un buon numero di evasori fiscali italiani ha deciso di aderire al cosiddetto ‘voluntary disclosure’, un vero e proprio ‘condono’ che ha permesso di riportare indietro i capitali senza incorrere in sanzioni eccessive.
Qui, un’altra classifica: Chi sono e quanto guadagnano i 10 maggiori top manager in Italia?
Paradisi fiscali, cosa sono e come funzionano
Semplificando al massimo, viene considerato un paradiso fiscale un luogo che presenta un regime fiscale minimo o addirittura azzerato (leggi: non si pagano le tasse o giusto il minimo) e i tassi sui depositi bancari sono anch’essi ridotti al minimo. Pensionati (che non vogliono versare tasse) ed evasori amano il paradiso (fiscale) e quindi lo sfruttano. Intanto, questa è la maniera mediante la quale viene costruita la classificazione dei paradisi fiscali, la cosiddetta Black List:
- Pure Tax Haven: questo è il vero paradiso, non si pagano tasse e il segreto bancario è assoluto – il più ricercato
- Low taxation: la tassazione è molto bassa su qualunque tipologia di reddito
- No taxation on foreign income: come dice il nome, si tratta di paesi in cui ad essere tassati sono soltanto i redditi interni, mentre quelli esterni proprio no
- Special Taxation: si tratta di quei paesi che presentano, almeno sulla carta, un regime fiscale più o meno ‘normale’, ma permettono comunque la costituzione delle cosiddette ‘società flessibili’
Ecco, invece, Crisi Alitalia, il bando dei veleni: conflitto d’interesse, aiuti alle banche e la verità sui privilegi degli impiegati.
Ecco i migliori paradisi fiscali 2017: ben presto, però, molti di questi paesi rientreranno nel Common Reporting Standard
Ecco la lista dei paradisi fiscali – e molti di essi sono davvero paradisi in tutti i sensi – ma fate attenzione, cari pensionati ed evasori, molti di essi potrebbero scomparire già nel 2018:
- Antigua e Barbuda – Caraibi
- Antille Olandesi – Caraibi
- Isole Vergini – Caraibi
- Dominica – Caraibi
- Bahamas – America Centrale
- Barbados – Piccole Antille (Caraibi)
- Belize – America Centrale
- Costa Rica – America Centrale
- Guatemala – America Centrale
- Panama – America Centrale
- Trinidad & Tobago – America Centrale
- Tonga – Polinesia
- Uruguay – Sud America
- Samoa – Oceania
- Salomone – Oceania
- Nuova Caledonia – Oceania
- Polinesia Francese – Oceania
- Isole Marshall – Oceania
- Micronesia – Oceania
- Vanuatu – Oceania
- Taiwan – Cina
- Nauru – Oceania
- Macao – Cina
- Brunei – Sud-est asiatico
- Libano – Medio Oriente
- Malaysia – Sud-est asiatico
- Oman – Medio Oriente
- Bahrein – Medio Oriente
- Liberia – Africa Occidentale
- Gibuti – Africa orientale
- Maldive – Oceano Indiano
- Seichelles – Oceano Indiano
- Cipro – Mar Mediterraneo
- Principato di Andorra – Europa