Esportazioni Germania da record, ma l’Europa conta solo per il 30% del surplus

Esportazioni record in Germania nel 2016, ma l'Europa vale per l'economia tedesca molto meno di quanto si pensi. Vediamo quali sono per Berlino i mercati più appetibili.
8 anni fa
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I mercati più redditizi per la Germania sono fuori dall’Europa

I flussi commerciali intra-europei, ovvero la somma dell’import e dell’export della Germania con il resto della UE, rappresentano il 62% del totale per Berlino, ma solo il 30% del suo attivo. Ciò denota quanto integrata, in realtà, sia l’economia tedesca con il resto del Continente, anche se con i partner europei riuscirebbe a maturare uno scarso avanzo. Al contrario, al di fuori dell’Europa, i tedeschi intrattengono il 38% degli scambi, ma che frutta il 70% del loro surplus.

Infine, l’import-export con l’Eurozona vale il 40% del totale, mentre quello con i paesi UE non euro il 22%.

Tirando le somme, troviamo che: il 70% del surplus commerciale tedesco si ha al di fuori della UE, a fronte di scambi per il 38% del totale; il 5% è maturato verso il resto dell’Eurozona, che vale il 40% delle relazioni commerciali complessive; il 22% verso le economie europee non aderenti all’euro, che rappresentano quasi un quarto del suo avanzo.

In definitiva, ad essere più appetibili per i tedeschi sarebbero i mercati extra-UE, dove il rapporto tra flussi e avanzo è pari a 4,6, nel senso che per ogni 4,6 euro di interscambio commerciale la Germania ottiene un euro di surplus. I mercati europei sono relativamente meno allettanti, perché qui servono interscambi per quasi 18 euro per ottenere un euro di avanzo. Ancora peggio va con il resto dell’Eurozona, dove la Germania riesce a maturare un euro di avanzo per ogni 67 euro di interscambi. Va meglio verso i membri UE non aderenti all’Eurozona, dove bastano flussi per 7,6 euro per generare un avanzo di un euro. (Leggi anche: Trump contro euro debole della Germania)

 

 

 

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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