La notizia era nell’aria da mesi e lo scorso 23 giugno il Consiglio superiore della Banca d’Italia aveva espresso all’unanimità parere favorevole alla sua nomina a governatore. Con il via libera del Consiglio dei ministri di ieri, Fabio Panetta ha la strada tutta in discesa per sostituire Ignazio Visco a partire dal prossimo 1 novembre. Manca la ratifica del presidente della Repubblica, data per scontata. Il nome dell’attuale consigliere esecutivo della Banca Centrale Europea (BCE) era circolato nell’ottobre scorso come possibile ministro dell’Economia del governo Meloni.
L’uomo compirà 64 anni ad agosto, è romano e già direttore generale di Bankitalia e presidente dell’IVASS, l’ente di vigilanza sul mercato assicurativo italiano. Da inizio 2020 è membro del board della BCE. Sono sei i consiglieri esecutivi e tre di loro esprimono, secondo una regola non scritta, le banche centrali dei paesi più grandi dell’Area Euro: Germania, Francia e Italia. Un’altra regola non scritta consiste nell’evitare di avere nel board un consigliere esecutivo della stessa nazionalità del governatore. Fu così, ad esempio, che Lorenzo Bini Smaghi dovette dimettersi con l’arrivo di Mario Draghi a Francoforte nel 2011.
Possibile un’italiana nel board
Chi rimpiazzerà Panetta all’Eurotower? Con ogni probabilità, per quanto sopra spiegato, un altro italiano. Ma il governatore Christine Lagarde sarebbe intenzionata a chiedere all’Italia il nome di una donna. Vedremo se le trattative tra Roma e le altre principali capitali europee nelle prossime settimane sul punto andranno a buon fine. Non circolano nomi di possibili donne in sostituzione di Panetta. Resta il fatto che, se Francoforte terrà il punto, dovrà prima o poi uscire.
Se prevalesse la prima linea, probabile che dovremmo guardare tra i componenti del Consiglio superiore. Dai curricula in rete emerge un profilo di possibile interesse per la nomina: Mirella Bompadre. Ha una laurea in Economia e commercio e per quanto possa sembrare scontato, essere un’economista sarebbe un plus per far parte della BCE. Tra le varie cariche ricoperte, spicca la presidenza dell’Ordine dei Commercialisti di Bologna e – possibile asso nella manica – componente del Collegio dei Revisori per l’Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici dell’Emilia-Romagna.
Infatti, Panetta alla BCE si è occupato particolarmente di euro digitale, cioè della tecno-finanza applicata alla moneta. Rimpiazzarlo con una figura che abbia alle spalle ruoli in ambito telematico sarebbe ben visto. In ogni caso, non mancherebbero le alternative. Al di là del nome, conta il ruolo “politico” che dovrà assumere. Panetta ha portato avanti con Visco nel board la linea della prudenza sull’aumento dei tassi d’interesse contro l’alta inflazione. In sintonia con il governo di Roma, ha posto più l’accento sulla necessità di tenere in considerazione l’impatto della stretta monetaria sulla crescita economica.
Possibili frizioni sul sostituto di Panetta alla BCE
La sostituzione di Panetta alla BCE può dare vita a momenti di tensione tra il governo Meloni e l’Eurotower. L’Italia è l’unico stato dell’Unione Europea a non avere ancora ratificato il nuovo MES. E Lagarde ne ha sollecitato di recente in pubblico l’approvazione per completare l’unione bancaria. Non da ultimo ci sono gli attacchi rivolti da diversi esponenti dell’esecutivo all’indirizzo del governatore sugli aumenti dei tassi. Ieri pomeriggio, sia il ministro Antonio Tajani che il collega Matteo Salvini hanno espresso disapprovazione per l’annunciata stretta di luglio.
Panetta resterà governatore di Bankitalia per sei anni e potrà eventualmente essere confermato per un altro mandato. Sarà l’undicesimo governatore nella storia di Palazzo Koch. In tale qualità resterà nel board della BCE, ma passando da consigliere esecutivo a membro del Consiglio dei governatori. Gode di un ottimo rapporto con la premier Giorgia Meloni e questo ha agevolato parecchio la sua nomina. Tra pochi mesi diventerà il principale riferimento istituzionale per il sistema bancario-finanziario italiano. Bankitalia ha poteri di sorveglianza sugli istituti di credito e si occupa anche di vigilare sulla trasparenza delle operazioni di pagamento (anti-riciclaggio). Da componente dell’Eurosistema, poi, ha una voce in capitolo sulla conduzione della politica monetaria nell’Area Euro.