Fallimento Moviemax: investitori sul piede di guerra

Il Tribunale di Milano blocca il concordato preventivo. Sospese azioni e obbligazioni in Borsa. Investitori, pronti a dare battaglia legale contro gli ex amministratori
10 anni fa
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Moviemax è fallita. La nota azienda di distribuzione e produzione cinematografica italiana, fondata nel 2002 e quotata alla borsa di Milano (ex Mondo HE), ha alzato bandiera bianca dopo che il Tribunale di Milano ha revocato l’ammissione della procedura di concordato preventivo in continuità aziendale. Troppe perdite accumulate con conseguente dannosità per i creditori – si legge nella relazione stilata dai commissari giudiziali – a causa della differenza tra il risultato operativo di Moviemax al 31 ottobre 2014 rispetto a quanto esposto nel piano Industriale allegato alla Proposta di Concordato, e alla difformità e non attendibilità dei dati oggetto di analisi.

Borsa Italiana sospende i titoli Moviemax in borsa

Così con un comunicato, Borsa Italiana ha annunciato che le azioni ordinarie Moviemax (MMG – Isin IT0003765267) e le obbligazioni “MOVIEMAX TF 8% DC19 CALL EUR” (Isin IT0004907264) sono sospese dalle negoziazioni a tempo indeterminato. Cosa succederà adesso? E’ probabile che la società ricorra in appello contro la sentenza del tribunale fallimentare, ma – osservano gli esperti – il problema è che Moviemax continua a fare acqua accumulando perdite su perdite. Alla fine di ottobre il gruppo risultava gravato da un indebitamento finanziario netto di 20,67 milioni (dai 19,42 del mese prima) mentre nei primi nove mesi del 2014 ha registrato perdite per 7,88 milioni. In questo contesto appare quindi difficile che la sentenza possa venire riformata – osservano un avvocato che segue da vicino il dossier per conto di alcuni investitori -.

Gli obbligazionisti hanno perso 3/4 dell’investimento

Cosa succederà adesso? Nella migliore delle ipotesi il gruppo potrebbe essere rilevato o assorbito da qualche imprenditore, disposto però ad accollarsi anche i debiti che il recente aumento di capitale non è stato in grado di arginare. Nella peggiore delle ipotesi, invece, il gruppo verrà smembrato e liquidato. Gli azionisti difficilmente riusciranno a rivedere i soldi investiti poiché, come solitamente accade in queste situazioni, le azioni non verranno riammesse alla trattazione in Borsa.

Per chi è socio di Moviemax, quindi, l’unica speranza di poter recuperare qualche cosa è quella di insinuarsi civilmente come parte lesa in un eventuale processo contro gli ex amministratori, e in particolare Corrado Coen, ex manager del gruppo, e fino a qualche mese fa vice presidente della società, arrestato con l’accusa di aggiotaggio. Gli obbligazionisti potrebbero invece recuperare qualcosa dalla vendita delle società del gruppo o dalla cessione di assets, una volta soddisfatti i creditori privilegiati. Gli ultimi scambi in borsa del bond, già in default, indicavano un prezzo pari a 24% del valore nominale, un valore che normalmente riflette la percentuale media di recovery in caso di default di obbligazioni senior. In ogni caso, anche per costoro sarà possibile costituirsi parte civile contro gli ex amministratori di Moviemax se verranno riconosciuti responsabili del dissesto della società.

 

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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