Familiari a carico nel 730: checklist per detrazioni e deduzioni nel 2024

Il contribuente può detrarre e dedurre nel 730 alcune spese sostenute per i familiari. Ciò solo se questi sono fiscalmente a suo carico
8 mesi fa
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Il contribuente nella propria dichiarazione redditi può portare in detrazione e deduzione, non solo le spese sostenute per sé stesso (spese sanitarie, riscatto della laurea, spese universitarie, ecc.), ma anche quelle sostenute per familiari fiscalmente a carico (coniuge, figli, ecc.).

Per poter scaricare nel 730 anche le spese sostenute anche per i figli, coniuge o altro familiare, dunque, è fondamenta che tali soggetti possano essere considerati fiscalmente a carico con riferimento all’anno d’imposta oggetto della dichiarazione redditi.

Dunque, per le spese pagate dal contribuente nel 2023 e da riportare nel 730/2024, è necessario che il familiare possa essere considerato fiscalmente a carico del contribuente con riferimento all’anno 2023.

Ad ogni modo non tutte dette spese possono detrarsi/dedursi. In alcuni casi anche se il familiare è a carico, il contribuente non può recuperare l’onere.

Il requisito reddituale per essere familiare a carico

Innanzitutto ricordiamo chi sono i familiari che il contribuente può considerare fiscalmente a suo carico e quali sono i requisiti necessari a questo scopo.

Un contribuente può considerare fiscalmente a proprio carico il familiare che, nell’anno d’imposta, risulta possedere un reddito complessivo:

  • uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili;
  • oppure uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili, se trattasi di figli di età non superiore a 24 anni (il requisito anagrafico è soddisfatto anche se verificato per una sola parte dell’anno).

Da precisare è che per i figli, fino a 21 anni di età, non spetta la detrazione in esame in quanto sostituita dall’assegno unico.

Chi sono i familiari a carico: il requisito della convivenza

Nel rispetto dei predetti requisiti di reddito, il contribuente può considerare fiscalmente a suo carico anche se non conviventi con lui:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli (compresi i figli adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito.

Sempre nel rispetto dei suddetti requisiti di reddito, il contribuente può altresì considerare a suo carico, purché conviventi con lui:

  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • discendenti dei figli;
  • genitori (compresi quelli adottivi);
  • generi e nuore;
  • suocero e suocera;
  • fratelli e sorelle (anche unilaterali);
  • nonni e nonne.

Spese detraibili e deducibili per i familiari a carico

Come anticipato, il contribuente nella sua dichiarazione redditi può portare in detrazione anche gli oneri sostenuti per conto di un familiare fiscalmente a suo carico.

In dettaglio, questi gli oneri detraibili anche se pagati per il familiare a carico:

  • sanitarie;
  • acquisto e riparazione veicoli per disabili;
  • acquisto cane guida per non vedenti;
  • interessi passivi mutuo abitazione principale;
  • spese di istruzione (anche università);
  • spese sanitarie per patologie esenti (anche se il familiare non è a carico);
  • spese per addetti alla assistenza personale (anche se il familiare non è a carico);
  • attività sportive per ragazzi;
  • canoni di locazione studenti universitari fuori sede;
  • contributi per riscatto laurea;
  • spese sostenute per la frequenza di asili nido;
  • assicurazioni vita e infortuni;
  • acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico;
  • spese in favore dei minori o di maggiorenni con disturbo specifico dell’apprendimento – DSA;
  • spese corsi di musica e conservatorio.

Per quanto, riguarda le deduzioni (trovi qui la differenza tra detrazione e deduzione), come si evince dalla circolare sugli oneri deducibili (Circolare n. 15/E del 2023), il contribuente può portare in dichiarazione redditi anche se sostenuti per il familiare a carico:

  • contributi previdenziali e assistenziali;
  • spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità (anche se il familiare non è a carico);
  • contributi versati ai fondi integrativi del servizio sanitario nazionale;
  • contributi e premi per forme pensionistiche complementari e individuale;
  • contributi versati dai lavoratori in quiescenza a casse di assistenza sanitaria aventi esclusivamente fini assistenziali.

Tutti gli altri oneri detraibili e deducibili lo sono solo laddove sostenuti dal contribuente nell’interesse proprio.

Ad esempio, la detrazione spese intermediazione immobiliare.

Riassumendo…

  • il contribuente nella sua dichiarazione redditi può recuperare anche le spese sostenute per i familiari a carico
  • nel rispetto di un certo requisito reddituale, i figli e il coniuge non separato si possono considerare a carico anche se non conviventi con il contribuente
  • gli altri familiari, invece, per essere considerati a carico del contribuente, devono convivere con lui
    non tutte le spese che il contribuente sostiene per il familiare a carico possono essere portare in dichiarazione redditi.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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